Decreto Sicurezza Urbana, ok alla Camera: il testo passa ora al Senato

La Camera ha approvato il disegno di legge di conversione

17 Marzo 2017
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La Camera ha approvato il disegno di legge di conversione in legge del decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città (C. 4310-A). Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

>> Consulta il testo del decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14.

>> Qui disponibile la Scheda di lettura del Servizio Studi della Camera in merito al Decreto Sicurezza Urbana.

Ecco alcune novità approvate alla Camera:
riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie: il decreto stanzia 1900 milioni per quest’anno, 3150 per il 2018 e 3500 per il 2019 e 3000 per ciascuno degli anni che vanno dal 2020 al 2032. Si punta allo sviluppo delle infrastrutture, difesa del suolo, ricerca e informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria, eliminazione delle barriere architettoniche ecc;
patti per l’attuazione della sicurezza urbana: sono lo strumento concreto di attuazione dei piani di intervento e sono siglati tra il prefetto e i sindaci che potranno installare sistemi di videosorveglianza le cui spese saranno però svincolate dal patto di stabilità (si ipotizza una spesa di 15 mln a partire dal 2017);
poteri del sindaco in materia di sicurezza: il sindaco può adottare ordinanze in materia di sicurezza con particolare riferimento alla vendita degli alcolici. Gli interventi riguardano situazioni di grave incuria del territorio, ambientale o di altra natura;
ordinanze di allontanamento: sanzione pecuniaria ( da 100 a 300 euro) in caso di violazione dei divieti di stazionamento occupazione o utilizzo di di infrastrutture di vario tipo. I provvedimenti sono nei poteri del sindaco e i proventi delle sanzioni sono destinati ad interventi di recupero del degrado urbano. Si tratta in effetti di una sorta di “mini daspo”;
Daspo per coloro che sono condannati in via definitiva o in appello: il questore può disporre il divieto di accesso nei locali pubblici o nei pubblici esercizi in cui sono stati commessi gli illeciti. Ulteriori norme sono previste per coloro che siano stati condannati in via definitiva.

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