“La norma che prevede la riduzione del 30% della sanzione se immediatamente corrisposta all’ente accertatore – spiega – sebbene produca un aggravio per i bilanci degli enti, appare condivisibile perché “premia” il cittadino che paga entro 5 giorni attuando un comportamento virtuoso che produce un’accelerazione dei pagamenti”.
“Pur comprendendone ancora una volta la motivazione – sottolinea Castelli – va segnalata però la inapplicabilità della prevista estensione della riduzione dei costi per coloro che nei due anni precedenti alla trasgressione non hanno subito decurtazioni del punteggio della patente. Non avendo i comuni la possibilità di accedere liberamente al database della Motorizzazione civile, risulta infatti complessa e onerosa la verificare della virtuosità o meno del conducente”.
“L’unica possibilità resta dunque quella di avanzare di volta in volta una richiesta alla Motorizzazione civile, con una conseguenza diretta sulla certezza del procedimento nonché con un ulteriore aggravio finanziario ed amministrativo; tutte conseguenze – conclude il delegato ANCI – che vanificherebbero le pur apprezzabili motivazioni che hanno portato il legislatore a predisporre il testo di legge”.
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