Piovono proroghe sul capo degli enti locali e dei loro istituti di servizio. Con la votazione in Senato del decreto sul pagamento dei debiti lasciati insoluti dalla pubblica amministrazione, gli emendamenti inseriti al testo in Commissione investono pienamente la contabilità comunale, dopo lo slittamento della prima rata Imu sulle abitazioni principali, senza dimenticare l’imminente scadenza del mandato di Equitalia.
Una concatenazione di eventi e norme, arrivate in massa dopo la partenza del Governo e settimane di calma piatta per via dello stallo politico istituzionale, che oggi stravolge le scadenze per il 2013 già prefissate nei settori finanziari della pubblica amministrazione locale.
L’effetto che più di ogni altro inciderà nell’usuale successione delle scadenze, sarà indubbiamente il rinvio della presentazione dei bilanci degli enti locali dal 30 giugno al 30 settembre, in seguito alle novità sui criteri di riscossione delle imposte, in particolare della più chiacchierata e discussa, naturalmente l’Imu.
Ma una forte incertezza regna anche attorno alla Tares, il cui debutto dovrebbe essere fissato per il prossimo autunno anche se, a questo punto, nulla è da escludere, visti gli intenti del Governo di ridefinire la fiscalità locale, partendo da quella sugli immobili.
Così, nel pacchetto di emendamenti inseriti nel decreto 35/2013 che dovrebbe liberare risorse per 40 miliardi lasciati in sospeso dalla pubblica amministrazione, hanno trovato posto anche il rinvio della presentazione dei bilanci di previsione comunali al 30 settembre prossimo, insieme ai termini definitivi per la presentazione inerenti l’esigibilità e le detrazioni dell’Imposta municipale unica, sempre con scadenza 30 settembre.
Tra le correzioni apportate al pacchetto sui debiti della p.a., ha poi trovato spazio anche lo slittamento del ruolo di Equitalia come ente certificatore, portato a fine 2013, con un pacchetto di titolarità che coprono l’intero spettro della riscossione e, dunque, non esclusivamente l’imminente Tares.
Ma non è tutto: nel caos generato dallo spostamento della prima rata Imu, viene sancita, sempre per i comuni, l’esenzione del pagamento alla prima rata sugli immobili strumentali, insieme al rientro in cassa di 600 milioni complessivi per i versamenti effettuati dal 2012 sugli edifici di proprietà pubblica locale.
Riguardo gli immobili strumentali, invece, quelli per cui gli enti pubblici sono esentati rientrano nelle fattispecie di capannoni e costruzioni finalizzate alla produzione di beni o servizi (Categoria D), generando una sorta di “auto pagamento” dell’imposta dagli enti verso le proprie casse.
Insomma, i comuni si preparino a rimettere mano alle proprie agende fiscali, non solo a quelle contabili: il decreto sui pagamenti della p.a. oggi verrà approvato in Senato e c’è tempo fino a venerdì per la sua definitiva conversione in legge.
———————————————-
Il comunicato stampa del Ministero dell’economia e delle finanze n. 86 del 3 giugno 2013
PROPOSTA DAL GOVERNO LA RESTITUZIONE DELL’IMU VERSATA SUGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ COMUNALE (600 MILIONI DI EURO)
I relatori del DL 35/2013 accolgono le proposte del Governo in materia di finanza locale facendo chiarezza in vista dei bilanci
È stato presentato in Aula al Senato un pacchetto di misure che affronta alcuni temi di finanza locale rimasti fino ad ora in sospeso, utili a creare un quadro di certezze finanziarie per una corretta predisposizione dei bilanci comunali. Le norme sono contenute in quattro emendamenti al decreto sui debiti della P.A. (dl 35/2013), firmati dai relatori, che accolgono le proposte del governo emerse dal lavoro istruttorio svolto congiuntamente dal Ministero dell’Economia, dal Ministero dell’Interno e dal Dipartimento per gli Affari Regionali e che fanno seguito agli incontri del Ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni con i rappresentanti dell’ANCI e dei principali Comuni.
Con il primo emendamento vengono restituiti 600 milioni di euro ai Comuni nel biennio 2013-2014, corrispondenti alle somme pagate per l’Imu sugli immobili di proprietà degli stessi Comuni negli anni 2012-2013.
Il secondo emendamento proroga dal 30 giugno al 30 settembre il termine per l’approvazione dei bilanci municipali di previsione 2013. Vengono anche spostate in avanti le scadenze delle delibere delle amministrazioni su aliquote, detrazioni e regolamento IMU.
Con lo stesso emendamento si chiarisce che i Comuni non sono tenuti al pagamento dell’IMU sugli immobili di categoria D (capannoni e strutture produttive). Le disposizioni precedenti stabilivano che i Comuni fossero tenuti a corrispondere all’erario l’imposta su questa categoria di immobili.
Il terzo emendamento semplifica i parametri per il riparto del Fondo di solidarietà comunale per il 2013 ai fini di accelerarne le procedure di erogazione, mentre il quarto emendamento fissa criteri più equi per la ripartizione tra i Comuni della riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio già prevista dal dl 95/2012.
Il Ministro per gli Affari Regionali, Graziano Del Rio, ha commentato con soddisfazione le misure contenute negli emendamenti giunti all’attenzione del Senato: “Con queste nuove proposte, portate avanti dal Governo, con un fitto lavoro di mediazione e di riequilibrio, e che contiamo il Parlamento possa accettare, per i Comuni potrebbe aprirsi una stagione di segno diverso, dopo gli importanti sacrifici fatti e quelli ancora in corso. Le misure proposte – ha proseguito il Ministro – si assommano alla boccata di ossigeno per i Comuni e per le economie locali, grazie al decreto sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e all’ampliamento degli spazi del patto regionale. Insieme ai bonus riqualificazioni ed energia anche queste misure contribuiscono a rimettere in modo le economie dei territori”.
Il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha sottolineato come le misure rappresentino “un’importante risposta ai Comuni e all’emergenza che stanno soffrendo in questa situazione. Sono un primo un primo passo verso una riforma complessiva del Patto di stabilità interno. Lo spostamento in avanti dei termini per la presentazione dei bilanci preventivi, la restituzione di una cifra relativa all’IMU pagata e l’esenzione degli immobili comunali di tipo produttivo della tabella D – ha concluso Baretta – consentono un respiro ai territori e alle comunità locali che sono stati, negli anni scorsi, oggetto di pesanti tagli”.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento