Pagare i debiti della pubblica amministrazione al più presto possibile o diverse imprese saranno a rischio chiusura. È l’allarme che lancia il vicepresidente della Commissione Ue, Antonio Tajani, spiegando che è positiva ”la decisione del Governo di pagare i debiti ma era meglio un decreto-legge perché significa pagare in tempi più rapidi, settembre è aspettare troppi mesi e le imprese rischiano di fallire con la perdita di ulteriori posti di lavoro”.
A margine di un convegno dello Iai, Tajani ieri ha sottolineato che ”siamo i peggiori pagatori dell’Unione Europea. È una vergogna” e aggiunge: ”La Spagna, ad esempio, ha accentrato i debiti e ha pagato quasi tutto”. Secondo il vicepresidente della Commissione Ue, ”pagare i debiti della pubblica amministrazione permetterebbe la copertura dell’intera manovra annunciata dal Presidente del Consiglio, infatti pagando circa 40 miliardi rientrerebbero circa 17-18-19 miliardi come tasse” e ”sarebbe la copertura perfetta”.
Ai giornalisti che gli chiedevano della procedura di infrazione contro l’Italia, Tajani ha spiegato che una lettera di risposta dall’Italia ”è arrivata il 10 marzo, ora la esamineremo e vedremo se sarà il caso di inviare la successiva, la messa in mora, perché il problema non è risolto né per i debiti dopo l’entrata in vigore della direttiva Ue né per i pregressi fino al 31 dicembre 2012”.
Sullo stesso tema è intervenuto di nuovo il presidente di Cdp, Franco Bassanini, affermando che ”il pagamento del debito arretrato di parte corrente può avvenire prima di luglio perché saranno le banche ad acquistare questi crediti garantiti dallo Stato; per la parte in conto capitale invece occorre trovare una copertura e credo sia realistico l’obiettivo di Renzi di pagare entro il 21 settembre, San Matteo”. Bassanini ha poi spiegato che l’intervento di Cdp, che avrà un ruolo importante in tutta l’operazione, ”è sussidiario ed eventuale: in caso di sofferenze tra le banche delle amministrazioni la cassa rileverà questi crediti e li ristrutturerà in un arco di 10-15 anni”.
Il presidente di Cdp ha sottolineato che nel disegno di legge voluto dal governo ”per la prima volta viene detto che i debiti possono essere pagati o certificati fuori dal patto di stabilità interno”.
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