Il decreto sui pagamenti alle imprese, che sblocca i primi 40 miliardi per le pubbliche amministrazioni ancora insolventi nei confronti di prestatori d’opera o di servizi, è da ieri sera legge dello Stato. Decisivo il secondo passaggio alla Camera, dove il provvedimento è passato con un sì unanime a seguito degli emendamenti corposi inseriti al Senato, dove era stato approvato martedì.
“Disposizioni urgenti per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione, per il riequilibrio finanziario degli enti territoriali, nonché in materia di versamento di tributi degli enti locali”: questo il nome del decreto il cui esame è stato avviato dalla Commissione speciale nei giorni in cui il Paese si trovava senza governo e in attesa di eleggere il nuovo Capo dello Stato. Quindi, il provvedimento è passato agli archivi come il decreto 35/2013, ed è stato completato da un pacchetto corposo di emendamenti volto a ridefinire il programma 2013 per le funzioni tributarie degli enti locali. Della somma, 800 milioni sono cofinanziati dalle istituzioni comunitarie. Già previsto, infine, per l’autunno l’inizio della fase due dei pagamenti, ancora scoperti per oltre il 50%. Tra le ultimissime modifiche, l’ok a un ordine del giorno del Movimento 5 Stelle che aveva proposto di sospendere le cartelle esattoriali nei confronti di quelle imprese che vantano crediti con gli enti pubblici.
Di seguito le misure chiave del decreto sintetizzate dall’Ansa.
40 miliardi in due anni – Il provvedimento sblocca, tra il 2013 e il 2014, 40 miliardi di pagamenti da parte della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. Con una modifica approvata alla Camera si pongono le basi per un’ulteriore tranche: le nuove erogazioni potranno essere effettuate attraverso operazioni di tutti gli operatori finanziari, compresa Cdp.
Allentamento Patto di stabilità Enti locali – Esclusi per il 2013 dal Patto di stabilita’ interno i pagamenti di debiti di parte capitale. Ok al patto di stabilita’ interno verticale: le regioni possono modificare, a invarianza di contributo, gli spazi finanziari ceduti a province e comuni. Ammorbidite anche le sanzioni per quegli enti locali che hanno sforato il patto di stabilita’ a causa del mancato pagamento dei debiti.
Tagli a imprese – 400 milioni di tagli ai fondi per le imprese. Le risorse servono a coprire tra l’altro lo stop al pagamento dell’Imu sugli immobili di proprieta’ dei Comuni.
Tares – Per il solo 2013 i Comuni potranno modificare la scadenza, fissata a luglio, e il numero delle rate del tributo.
Tributi locali e Equitalia – I Comuni avranno sei mesi di tempo in piu’ per organizzare la riscossione in proprio dei tributi, fino al primo gennaio 2014. Di fatto, una proroga dei poteri di Equitalia.
Ordine cronologico e multe ai dirigenti – Spettera’ alle amministrazioni identificare i soggetti che hanno diritto e gli importi da pagare. Se gli importi superano le disponibilita’ sara’ seguito il criterio dell’anzianita’ del credito scaduto. Previste multe salate, fino a 100 euro al giorno, per i dirigenti che non rispettano la tabella di marcia.
Monitoraggio – Le amministrazioni dovranno effettuare una ricognizione completa dei debiti commerciali entro fine 2012.
Durc – Le imprese per ottenere i pagamenti dovranno dimostrare di essere in regola con i contributi.
Compensazioni – Possibile compensare crediti e debiti fino alla soglia di 700.000 euro. Con una modifica approvata alla Camera si prevede inoltre che siano interessati i ruoli emessi fino al 31 dicembre 2012.
Crediti e garanzia Stato – Via libera dal 2014 alla concessione della garanzia dello Stato per ‘agevolare la cessione’ dei crediti maturati nei confronti della P.a. entro fine 2012 ‘a banche e ad altri intermediari finanziari’ e nonche’ a favore di istituzioni finanziarie. Novita’ che secondo la maggioranza consentira’ di pagare tutti i debiti entro il 2014.
Certificazioni – Le certificazioni dovranno contenere la data in cui sara’ effettuato il pagamento nei confronti delle imprese.
Tagli ai ministeri – A pagare gli oltre 550 milioni di euro che servono a copertura del dl nel 2014 sara’ l’incremento Iva dovuto al pagamento delle nuove fatture mentre nel 2015 saranno i tagli lineari ai ministeri, con l’eccezione di scuola, universita’. Salvi anche l’Expo e i fondi per la cooperazione allo sviluppo.
Appalti pubblici – Le imprese, fino al 2015, potranno sospendere i lavori, nel caso in cui il mancato pagamento raggiunga il 15% dell’importo netto contrattuale.
Professionisti – Anche i singoli professionisti potranno mettersi in fila e riscuotere i crediti accumulati nei confronti della p.a.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento