NAPOLI – Il miracolo è avvenuto. Non quello previsto da Berlusconi e Cosentino e nemmeno quello sperato dal Pd. Nessuno ci avrebbe giurato al primo turno, ma nemmeno al ballottaggio si era giunti con un quadro chiaro. A Napoli ha vinto Luigi de Magistris, candidato dell’Idv appoggiato da ampie frange del Pd, con il sostegno significativo di larga parte del Terzo Polo e da Sel. De Magistris ha guadagnato il 65,37% delle preferenze, contro il 34,62 di Gianni Lettieri, candidato del Pdl. «Napoli è stata liberata – ha detto de Magistris -. Non dovrò e non dovremo dare conto a nessuno, se non alle nostre idealità, alle nostre competenze e a un nuovo modo di fare politica. Mi sento carico di responsabilità perché ho avuto un mandato popolare fortissimo ma è un peso che avverto con leggerezza». E Gianni Lettieri: «In bocca al lupo alla città che meriterebbe un buon lavoro – ha detto -. Ringrazio coloro che mi hanno votato». Un’affluenza al voto più bassa rispetto al già risicato 60,33% di due settimane fa: solo il 50,58% degli aventi diritto si è recato alle urne. L’ex pm ha totalizzato 264.730 voti, doppiando il suo avversario. Lettieri ha avuto 140.203 preferenze, fortemente ridimensionate rispetto ai 179.575 suffragi del primo turno, registrando un calo anche rispetto ai voti del candidato del centrodestra nel 2006. De Magistris ha guadagnato così la poltrona che per ben dieci anni è stata di Rosa Russo Iervolino, eletta nel 2001 con il 52,9% delle preferenze e nel 2006 con il 57% al primo turno. Il neo sindaco chiude l’epoca del Bassolinismo. Nel nuovo consiglio comunale l’Idv avrà 15 seggi, l’Udc due, il Pd 4, la Federazione della sinistra 6, la lista civica “Napoli è tua” ne avrà 8, il Pdl 8, la civica “Liberi per Lettieri” un seggio. Due i messaggi emersi: Napoli vuole cambiare e imboccare la strada della legalità, anche se forse non è ancora sicura del risultato che otterrà. Nel giorno del lutto cittadino per il turista americano morto dopo aver subìto il furto del rolex appena sbarcato dalla nave da crociera, dalle urne esce il nome dell’ex magistrato. Agli albori della campagna elettorale si sapeva che il voto avrebbe espresso la volontà di voltare pagina, ma si pensava che questa avrebbe premiato il candidato di centrodestra. Non è stato così: i cittadini della capitale del Sud, hanno mostrato delusione anche per i governi di centrodestra alla provincia e alla regione, preoccupazione per le troppe inchieste giudiziarie pendenti sugli uomini del Pdl in Campania e hanno recepito il vento del nord che già al primo turno anche a Milano ha punito la maggioranza di governo. Colpevole a Napoli di aver mancato la soluzione al problema rifiuti, e di una politica nazionale ispirata dalla Lega che si ritiene stia affossando il Sud. Così, messi da parte i partiti più forti, i napoletani hanno scelto per il terzo uomo, quello più libero da etichette e che non aveva alle spalle una vera coalizione. Quali progetti lanciati gli abbiano dato ragione è difficile dirlo. Di certo ha avuto sostegno da disoccupati, cittadini delle periferie, da imprenditori e cittadini moderati, da ambientalisti e da tutti coloro che, in generale, chiedono ordinarietà e normalità.
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