DDL Piccoli Comuni, adottato nuovo testo base > IL TESTO

Previsti 100 milioni di euro per interventi di riqualificazione dei centri storici, efficientamento energetico e messa in sicurezza di strade e scuole

13 Maggio 2016
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Sostenere e promuovere le piccole comunità e i territori locali per riqualificare l’intera Penisola. Questo l’obiettivo  strategico cui mira il nuovo testo unificato per la valorizzazione dei Piccoli Comuni (con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti), nato da una proposta di legge di Ermete Realacci e dalla analoga proposta di Patrizia Terzoni, attualmente in discussione alle Commissioni riunite Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Bilancio della Camera.

La proposta prevede uno specifico stanziamento di 100 milioni di euro per il periodo che va dal 2017 al 2023 attraverso l’istituzione di un fondo unico per lo sviluppo strutturale, economico e sociale degli enti di piccole dimensioni. In particolare, la dotazione del fondo sarà di 10 milioni per il 2017 e di 15 milioni per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023. Tali risorse sono destinate al finanziamento d’investimenti diretti alla tutela dell’ambiente e dei beni culturali, alla salvaguardia e alla riqualificazione urbana dei centri storici, alla messa in sicurezza delle infrastrutture stradali e degli istituti scolastici, nonché alla promozione dello sviluppo economico e sociale e all’insediamento di nuove attività produttive.

In particolare, il Piano assicura priorità alla qualificazione e buona manutenzione del territorio, all’efficientamento energetico del patrimonio edilizio pubblico, all’acquisizione e riqualificazione dei terreni e degli edifici in abbandono.

I piccoli Comuni potranno anche acquisire case cantoniere e tratti di ferrovie dismesse da rendere disponibili per attività di protezione civile, volontariato, promozione dei prodotti tipici locali e turismo. Sarà più facile anche recuperare centri storici in abbandono o a rischio spopolamento e farne alberghi diffusi. Il testo propone, infine, misure che favoriscano la diffusione della banda larga, una dotazione dei servizi più razionale ed efficiente, itinerari di mobilità e turismo dolce, la promozione delle produzioni agroalimentari a filiera corta.

Commentando il disegno di legge, Ermete Realacci ha dichiarato: “Il tempo fissato per gli emendamenti scade il 18 maggio e quindi cercheremo di accelerare i tempi il più possibile per una legge attesa da tempo da una parte importante del Paese. Una legge che mi auspico arrivi rapidamente all’approvazione. I nostri quasi 5.700 piccoli Comuni non sono un’eredità del passato, ma una straordinaria occasione per difendere la nostra identità, le nostre qualità e proiettarle nel futuro – ha aggiunto – Queste realtà rappresentano inoltre una risorsa strategica a presidio e tutela del territorio. Sono il luogo in cui s’incontrano tradizione, qualità e innovazione, in cui si sperimentano le buone pratiche più innovative in fatto di energia, green economy e riciclo dei rifiuti. Ecco perché questo disegno di legge è un’occasione per tutto il Paese per proporre un’idea di sviluppo che coniughi la cultura e i saperi tradizionali con l’innovazione, la diffusione delle tecnologie della comunicazione e la green economy. L’Italia deve scommettere sui piccoli comuni, sulla forza dei territori e sulle sue bellezze diffuse se vuole essere più coesa e più competitiva”, ha concluso Realacci.

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