Dall’Ue una mano dall’Europa alle vittime dei reati

l 24 Maggio 2011
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Ogni anno in Europa oltre 75 milioni di persone, circa il 15% della popolazione dell’Unione europea, sono vittime di reati gravi: aggressioni, rapine, furti con scasso, violenze, stupri, molestie, reati a sfondo razzista o omofobo, attacchi terroristici, o traffico di esseri umani. Il costo stimato della gestione dei reati è di circa 223 miliardi di euro. Non sempre le vittime sono trattare con rispetto e dignità, riescono a ricevere sostegno, vedono garantita la protezione della loro incolumità fisica e dei beni o ottengono accesso alla giustizia e al risarcimento dei danni.

Inoltre, il trattamento e la protezione delle vittime variano notevolmente da uno Stato all’altro dell’Unione europea. In alcuni Paesi non è previsto il servizio di traduzione per il cittadino straniero che denuncia l’autore di un reato di cui è stato testimone. Le vittime, inoltre, molto spesso non sanno a chi rivolgersi per orientarsi all’interno dell’ordinamento giudiziario nazionale.

Su questo tema il 19 maggio scorso la Commissione europea ha presentato due proposte che, se approvate dal Consiglio e dal Parlamento europeo, instaureranno un livello comune di protezione in tutta l’Unione europea. La direttiva introduce standard minimi relativi alle vittime di reato che cercano di garantire i principi di rispetto, sostegno, protezione e accesso alla giustizia mettendo al centro alcune categorie più vulnerabili, come i bambini, le vittime di violenza sessuale o i disabili.  Inoltre, il regolamento sul riconoscimento reciproco delle misure di protezione civile mira a garantire che le  disposizioni prese a tutela delle vittime possano continuare anche in caso di viaggio o trasferimento in altri Paesi dell’UE. Anche nel settore degli incidenti stradali, nel quale le vittime mortali sono circa 40.000 l’anno, le proposte vogliono garantire una maggiore uniformità delle norme, soprattutto su tempi e modi per far valere i diritti.

Le misure adottate la settimana scorsa costituiscono un passo importante verso la creazione di uno spazio comune di giustizia a livello europeo. È grazie al Trattato di Lisbona che la Commissione ha potuto presentare queste proposte. Ecco un forte esempio di effetto positivo dell’Europa.

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