Dai tabacchi una dote per le Regioni

Federalismo – Oggi il vertice Calderoli-governatori – Prosegue il confronto con l’opposizione in bicamerale: Pd alla conta interna

Il Sole 24 Ore
23 Marzo 2011
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ROMA – Evitare a tutti i costi il secondo pareggio consecutivo sul federalismo. È l’obiettivo che il governo proverà a raggiungere entro domani su fisco regionale e costi standard sanitari per non ripetere il 15 a 15 di un mese e mezzo fa sul municipale. Ed è in quest’ottica – dopo il rinvio di 24 ore del voto in bicamerale – che potrebbe aprire ad alcune proposte dell’opposizione, come l’attribuzione alle autonomie di una quota dell’accisa sui tabacchi cara all’Idv e l’introduzione di una “clausola di salvaguardia” sui tagli che risponderebbe alla richiesta di fondo del Pd. Doppiamente decisiva sarà la giornata di oggi: i democratici si riuniranno in assemblea per “pesare” le aperture dell’esecutivo e decidere come schierarsi in bicamerale il giorno dopo, mentre il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, incontrerà nuovamente i governatori alla ricerca della quadra sugli ultimi punti controversi. A cominciare dai fondi per il trasporto pubblico locale. A ribadire la posizione delle regioni è stato Vasco Errani (Emilia Romagna, Pd) al termine di un vertice con i governatori: chiediamo che le risorse «ci siano, non che ci sia un ulteriore impegno da parte del governo, perché l’impegno c’è già stato a dicembre». Con un chiaro riferimento ai 425 milioni di euro che mancano ancora all’appello sul tpl (si veda altro articolo qui sotto), problema che i governatori leghisti di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, continuano però a minimizzare. Ma sul tavolo ci sono anche altri nodi sul testo del decreto attuativo che i governatori rilanceranno nell’incontro con Calderoli per avere risposte sicure al momento del varo. E non si tratta di richieste di poco conto, tanto da stravolgere alcune delle principali novità del nuovo testo del relatore e del governo: sblocco (e aumento) delle addizionali Irpef dal 2013 e non già da quest’anno; fiscalizzare i tagli al tpl dal 2012; applicare la legge delega per i fondi perequativi; far partire dal 2012 (non dal 2013) lo scambio tra compartecipazione all’accisa sulla benzina e addizionale Irpef; evitare il «disallineamento» con le norme per comuni e province. Tutta da giocare in queste ore è anche la partita parlamentare. Nonostante le modifiche già incassate, l’ultima ieri con la previsione di una perequazione più solidale anche per le funzioni diverse da sanità, scuola e assistenza, il Pd deve ancora decidere come schierarsi domani al momento del voto finale sul decreto. Attualmente continua a prevalere il no. Ma l’ultimo forte messaggio del capo dello Stato a favore di scelte condivise per non lasciare incompiuto il federalismo avrà il suo peso sulla decisione che sarà presa stasera in un’assemblea dei gruppi di Camera e Senato. Fondamentale potrebbe essere un’ulteriore apertura del governo sulla clausola di salvaguardia da valutare in un tavolo istituzionale per interrompere dal 2013, in coincidenza con l’addio ai trasferimenti statali e l’avvio della perequazione, i tagli a regioni ed enti locali. Altrimenti, sostiene il Pd, sarebbe automatico l’aumento della pressione fiscale. Pur respingendo la formulazione proposta dai democratici, il relatore di maggioranza Massimo Corsaro (Pdl) si è detto pronto a una «terza via» di mediazione. Un annuncio apprezzato dal relatore di minoranza Francesco Boccia (Pd). Se questa modifica andasse in porto l’assemblea dei parlamentari del Pd potrebbe anche optare per l’astensione. Sempre nell’intento di scongiurare il rischio di un nuovo 15 a 15, l’esecutivo sta valutando se venire incontro anche alle altre forze di opposizione. Dei 51 emendamenti presentati ieri almeno un paio potrebbero essere accolti. In primis la proposta dell’Idv di aggiungere una quota dell’accisa sui tabacchi all’addizionale Irpef tra le future fonti di gettito delle regioni. Sul tavolo ci sono anche le modifiche invocate dal terzo polo, che comunque resta fermo sul no al decreto. Sotto osservazione c’è soprattutto la proposta di una stretta sulla spesa farmaceutica, limitandone la concessione alle dosi e al periodo prescritto dai medici.

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