Crediti delle imprese, così lo sblocco

Quattro decreti presentati ieri per la certificazione e la compensazione con i debiti iscritti a ruolo. Esclusi dall’obbligo enti commissariati e regioni sottoposte ai piani di rientro. Resta il vincolo del patto di stabilità

22 Maggio 2012
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Il Governo ha adottato quattro decreti per accelerare i pagamenti della pubblica amministrazione. Lo ha annunciato il premier Mario Monti spiegando che verranno smaltiti “20-30 miliardi nel corso di quest’anno”. In occasione di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il premier ha sottolineato: “le nostre aziende, a volte proprio le più piccole e innovative, in questa fase difficile non hanno abbassato la testa” e per questo “hanno bisogno di liquidità”. Monti ha poi annunciato i quattro decreti per “diminuire lo stock” di debiti della pubblica amministrazione. E ha ringrazioato il ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, e il viceministro dell’economia, Vittorio Grilli, “per aver operato su un terreno complesso ma importantissimo”. “A oggi siamo nella fase uno, che è lo smaltimento del pregresso, e ci siamo preoccupati di ciò che esiste”, ha detto Grilli. Con questo pacchetto, ha aggiunto, si prevede la compensazione tra crediti e debiti per ciò che “è iscritto a ruolo entro il 30 aprile di quest’anno”. Dopo la fase uno dello smaltimento del debito esistente, ha chiarito Grilli, si passerà alla fase due della “messa a regime”. Monti ha anche detto che il “governo ha confermato l’impegno assunto con l’Ue e intende recepire la direttiva su ritardati pagamenti entro fine 2012, in anticipo rispetto al termine comunitario” fissato per la metà del prossimo anno. Con “gli interventi di oggi (ieri, n.d.r.) – ha sottolineato il premier – siamo in grado di assicurare un progressivo smaltimento del debito”.

I contenuti

I decreti sulla certificazione prevedono che il creditore invia l’istanza di certificazione del credito con un modulo ad hoc, fornisce fatture e estremi della prestazione, precisa se intende utilizzare il credito in compensazione con somme iscritte a ruolo e infine si impegna a non attivare procedimenti in sede giurisdizionale fino alla data indicata per il pagamento (o 12 mesi se la data non è indicata). La p.a. risponde entro 60 giorni. Prima, verifica le fatture; per i crediti superiori a 10.000 euro verifica la presenza di inadempienze all’obbligo di versamento derivanti dalla notifica di cartelle di pagamento ed eventualmente, compensa il credito con altri debiti; certifica (integralmente o parzialmente) al lordo degli eventuali debiti se non compensati, ovvero non certifica motivando le ragioni e infine indica la data del pagamento, che dovrà essere inferiore a 12 mesi a partire dalla presentazione dell’istanza e accetta preventivamente la cessione del credito. Le previsioni sono uguali per le p.a. centrali e per gli enti locali, inclusa la sanità, ma sono sviluppate nell’ambito di due distinti dm. I quali provvedono alla istituzione di due forme di certificazione: ordinaria/ cartacea: attivabile da subito, moduli su Internet, compilabili on line, inviabili con PEC; semplificata/ elettronica: attivabile a valle della predisposizione della piattaforma elettronica Consip (circa 3 mesi). Tutto ciò per evitare gli obblighi di redazione di atto pubblico e di notificazione nel caso di cessione. Alcuni elementi caratterizzano il dm relativo agli enti locali. Intanto per il suo via libera definitivo sarà necessario sentire la Conferenza Stato-Regioni. E poi sono, esclusi dall’obbligo di certificazione enti locali commissariati e regioni sottoposte ai piani di rientro. Ancora, necessità per legge del rispetto del patto di stabilità interno: per le sole spese in conto capitale, opzione di certificare il credito senza indicare la data del pagamento. Per quanto riguarda il decreto sulle compensazioni, questi sono gli elementi distintivi riassunti da Palazzo Chigi: predisposizione di un processo semplice e rapido (con comunicazioni in PEC e termini molto stretti); necessità di acquisire la certificazione di cui ai dm precedenti per esercitare la compensazione; copertura del dm per compensazioni di imposte iscritte a ruolo entro il 30.4.2012 sia erariali sia locali anche per crediti verso gli enti del Servizio Sanitario Nazionale, nonché contributi sociali e premi assicurativi Inail; esclusione dal perimetro del dm dei crediti verso enti locali commissariati e regioni sottoposte ai piani di rientro; inclusione delle operazioni di compensazione nel perimetro del monitoraggio istituito dai dm certificazione. Per effetto del dm compensazioni, il creditore presenta la certificazione del credito all’agente di riscossione e indica le posizioni debitorie che intende estinguere. L’agente (entro 3 giorni e con PEC) invia richiesta all’ente debitore per verificare la veridicità della certificazione. L’ente debitore risponde entro 10 giorni e in caso di esito positivo, il debito si compensa con il credito e l’agente comunica all’ente entro 5 giorni con PEC l’avvenuta compensazione. L’ente debitore è tenuto al pagamento dell’importo compensato entro 12 mesi dalla certificazione. In caso di mancato pagamento scatta la riduzione delle somme dovute dallo Stato all’ente debitore. Un ultimo decreto riguarda il Fondo centrale di garanzia, che prevede agevolazioni per le imprese creditrici della Pubblica Amministrazione, in attuazione della legge 214/2011 (c.d. “salva Italia”).

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