Carlo Cottarelli, lascerà a novembre il suo posto da direttore esecutivo dell’Fmi con un anno di anticipo, tornerà in Italia per insegnare alla Bocconi e per dimostrare che i problemi della Penisola sono in cima alla lista dei suoi pensieri sta lavorando su un libro, che sarà pubblicato a inizio 2018 da Feltrinelli, dove mette all’indice i “sette peccati capitali” del nostro Paese. Sta anche pensando alla creazione di un Osservatorio per promuovere il rafforzamento dei conti pubblici italiani.
Dottor Cottarelli, ha visto il Def appena sfornato?
“Mi sembra buono. È bene che si mantengano gli obiettivi di riduzione del deficit e si fissi il raggiungimento del pareggio di bilancio nel 2020, l’unica strada per ridurre il debito pubblico”.
Non sarà una passeggiata: ci sono almeno 20 miliardi di tagli per sostituire l’aumento dell’Iva. Lei dell’Iva che pensa: non varrebbe la pena aumentarla?
“No, sull’Iva non mi esprimo anche se io preferisco la strada dei tagli di spesa”…
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