Costi della politica sempre nel mirino

Il Ministro della pubblica amministrazione propone interventi chirurgici sul titolo V e la camera vota i tagli alle Regioni

4 Ottobre 2012
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Ieri, il Ministro per la pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, in un’audizione in Commissione affari costituzionali alla Camera ha dichiarato “il Governo sta riflettendo per operare un intervento chirurgico sul Titolo V della Costituzione per quanto riguarda le funzioni delle regioni”. Il pensiero esposto dal Ministro è che l’intervento definito da egli stesso chirurgico sul Titolo V della Costituzione “non riguarderà le macro Regioni. In esso, invece, potrebbe trovare spazio una riflessione sul sistema dei controlli”.
“L’intervento chirurgico – ha proseguito il Ministro – riguarderà le competenze esclusive assegnate alle regioni, la clausola di supremazia nazionale e valuteremo anche se aprire una riflessione sui controlli, quello della Commissione statale sulle regioni e quelli delle Commissioni Regionali sugli enti locali”.
In linea con queste dichiarazioni, sempre ieri, l’Aula della Camera ha approvato, praticamente all’unanimità, le leggi costituzionali che diminuiscono il numero di consiglieri regionali di Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia.
I provvedimenti, adesso, passeranno al vaglio del giudizio del Senato. Quando le norme saranno approvate in via del tutto definitiva in Friuli i consiglieri scenderanno da 59 membri a 49 membri; in Sardegna la diminuzione sarà dagli attuali 80 a 60 membri.
In questo caso, tuttavia, bisognerà anche tenere conto di una particolarità; il 6 maggio 2012, infatti, a livello regionale, si sono svolti dieci referendum tra i quali uno pertinente alla decurtazione a 50 del numero di componenti del consiglio regionale. Il 98, 27% dei votanti, praticamente la maggioranza assoluta ha espresso il proprio voto favorevole alla riduzione dei seggi regionali destinati ai consiglieri.
Per quanto concerne la Sicilia,invece, la riduzione dei deputati regionali sarà da 90 a 70. La diminuzione comincerà a decorrere dal primo rinnovo dell’Assemblea regionale che sarà successiva alla data di entrata in vigore della legge e la scadenza naturale della legislatura, quindi non in tempo per le future elezioni dell’Assemblea regionale siciliana fissate per il 28 ottobre.
La lunghezza d’onda della politica italiana però in questo momento storico è precisa, i tagli alla politica sono una necessità, infatti dopo le decisioni ad impatto nazionale della Camera, ieri, la Regione Piemonte ha approvato in consiglio regionale il taglio dei consiglieri e degli assessori. La legge, che riduce i consiglieri da 60 a 50 e gli assessori da 14 a 11, entrerà in vigore a partire dalla prossima legislatura ed è previsto che gli assessori esterni potranno essere al massimo tre.

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