“Ha ragione il presidente Squitieri: nei tagli alla spesa pubblica si è data poca attenzione alla interrelazione con la qualità dei servizi. Lo sa bene chi si occupa dell’amministrazione dei Comuni italiani”. Lo sostiene Guido Castelli, responsabile finanza locale di Anci e sindaco di Ascoli Piceno, commentando le dichiarazioni sulla mancata “spending review” del presidente della Corte dei Conti all’apertura dell’anno giudiziario. “Nella Pubblica Amministrazione non siamo tutti uguali. C’è chi ha fatto sacrifici e chi no. I Comuni hanno tagliato le spese; le Amministrazioni centrali dello Stato no”.
Il rischio paventato da Castelli è proprio una compromissione della qualità dei servizi a livello delle città e dei territori. “Nei giorni scorsi lo aveva documentato Bankitalia: a fronte di un debito consolidato delle Amministrazioni centrali che nel 2015 è cresciuto di 40,5 miliardi di euro, quello degli Enti locali è diminuito di 6,6 miliardi – continua Castelli – i numeri dimostrano quanto abbiano contribuito i Comuni al risanamento dei conti pubblici. Spiace vedere come lo sforzo e i sacrifici imposti alle città e ai cittadini non siano stati condivisi dalle amministrazioni centrali”.
Il presidente della Fondazione Ifel di Anci, Guido Castelli, prosegue: “I Comuni non si sono mai sottratti alla sfida per l’efficienza e l’economicità dell’azione pubblica. Ora, nel quadro determinato dall’abbandono del Patto di Stabilità, è il tempo di rilanciare gli investimenti. Lo ha ricordato anche il Governatore della Bce, Mario Draghi: non ci può essere una ripresa solida senza far ripartire gli investimenti pubblici. I Comuni hanno le carte in regola per riprendere a investire”, conclude il primo cittadino.
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