Coppie gay, il governo accelera sulla legge

E anche il Sinodo apre alla famiglie omosex: “La Chiesa sia una casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa”. Alfano isolato: “Contro di me violenza inaudita”. Nel piano di Renzi stessi diritti degli etero e adottabilità dei figli del partner

Repubblica
9 Ottobre 2014
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L’unica cosa certa è che alla fine dei mille giorni la legge ci sarà. Unioni gay sul modello tedesco. E stepchild adoption , che vuol dire possibilità nelle coppie omosessuali di adottare il figlio del partner o della partner. Ma forse la notizia più forte è che il giorno dopo le violentissime polemiche seguite alla circolare del ministro Alfano sul divieto di trascrizione dei matrimoni gay contratti all’estero, è proprio dalla Chiesa che arrivano le parole di maggiore apertura e conciliazione. Nella sessione del Sinodo dedicata alle situazioni familiari difficili e coppie omosessuali, il cardinale Danasceno Assis ha usato toni di rispetto e comprensione. «Lungi dal chiuderci in uno sguardo legalista, vogliamo calarci nel profondo di queste situazioni difficili, per accogliere tutti coloro che vi sono coinvolti e per far sì che la Chiesa sia la casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa».

Al di là del pensiero della Chiesa, il progetto del governo c’è, come aveva già annunciato Renzi diversi mesi fa (ma tutto poi è stato sepolto dal silenzio), ed è questo il contenuto anche del disegno di legge, di cui è relatrice la democratica Monica Cirinnà, in discussione in commissione Giustizia al Senato. E si prova a guardare dove sono finite le riforme che riguardano i diritti civili. E perché sulle tante promesse (coppie di fatto, unioni gay, riforma delle adozioni, divorzio breve) i passi siano così lenti. Mentre continua la rivolta dei sindacie si allarga il fronte del “non obbedisco”, (tanti i primi cittadini che continueranno cioè a registrare le nozze omosex) la situazione è diventata così confusa che l’Anci ha chiesto un incontro urgente al premier Renzi e al ministro dell’Interno: «La materia è troppo delicata, non si può marciare in ordine sparso». Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme, smentisce però che la questione gay sia finita di nuovo nei cassetti delle commissioni parlamentari. «Il governo ha emergenze enormi, ma la legge ci sarà. E sarà appunto sul modello della civil partnership tedesca che prevede un apposito albo dove le coppie omosessuali potranno registrarsi, e ottenere così le stesse tutele delle coppie eterosessuali. E se in una unione gay arriva un figlio, sarà possibile per il genitore non biologico poterlo adottare».

Per l’Italia un passo in avanti enorme, vista l’attuale assenza di tutele, mentre il nuovo modello permetterà la reversibilità della pensione, la possibilità di assistere il coniuge in ospedale, l’estensione cioè di norme patrimoniali e sociali. Restano invece categoricamente esclusi sia il matrimonio che l’adozione di bambini esterni alla coppia. Aggiunge Scalfarotto: «È chiaro che si tratta di una riforma moderata. E io stesso vorrei che in Italia fosse possibile già adesso per le coppie gay potersi sposare. Ma faccio uno sforzo di realpolitike penso che sia giusto procedere per gradi per non vanificare tutto». Dunque se davvero il premier Renzi starà ai patti la legge arriverà, e magari diventerà un provvedimento del Governo, come del resto sembrava dovesse accadere alcuni mesi fa. Intanto però la situazione si fa sempre più confusa,e così la polemica politica. E se Alfano difende la legittimità della sua ordinanza (dicendo di essere stato travolto da una “violenza inaudita”), da più parti si afferma che quella circolare è in realtà illegittima.

Scalfarotto: «La mossa di Alfano va in direzione contraria a quella del Governo. E come si fa a sostenere che le trascrizioni siano da buttare se in alcuni casi, come quello di Grosseto, è stato proprio il tribunale ad imporre al sindaco che il matrimonio contratto all’estero venisse registrato in Italia?». Sul fronte politico continua il tutti contro tutti. Mentre il Pd va all’attacco di Alfano, il centrodestra si spacca con Forza Italia che inaugura una nuova linea “riformista” mentre l’Ncd difende il ministro. E sono molti i comuni che adottano la linea della disobbedienza, in testa naturalmente Bologna. A guidare il fronte del “No” il sindaco Virginio Merola, che ieri ha ricevuto la circolare e ha commentato: «Le vie legali sono infinite…», riferendosi alla imminente pioggia di ricorsi da parte delle coppie omosex cancellate dalle trascrizioni…

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