Consiglieri regionali, tagliati i vitalizi

Accordo all’unanimità tra i governatori e i presidenti delle assemblee: si parte dalla prossima legislatura. Ma la Lombardia brucia le tappe e vuole partire subito

l 28 Ottobre 2011
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Le Regioni sono pronte a tagliare i vitalizi ai consiglieri regionali. E questo, a partire dalla prossima legislatura.
La Conferenza dei presidenti delle regioni ha, infatti deciso, insieme con la conferenza delle assemblee legislative regionali, di avviare un percorso condiviso, entro sei mesi. Il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Vasco Errani, e il presidente della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, Davide Boni, si legge in una nota, “informano che le rispettive assemblee hanno deciso all’unanimità di assumere una iniziativa che porti entro il termine massimo di sei mesi all’abrogazione dell’istituto del vitalizio a partire dal prossimo rinnovo delle assemblee e dei consigli regionali”.
È questo, ha dichiarato Errani, “un passaggio fondamentale nel processo di autoriforma della istituzione regionale che stiamo portando avanti”. Grande soddisfazione è stata espressa dal presidente della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle province autonome, Davide Boni che sottolinea “la centralità di questo lavoro comune delle Assemblee legislative e dei Governi regionali portato avanti nel’interesse dei cittadini”. La decisione è stata presa “all’unanimità” ha spiegato Vasco Errani. “Si tratta di una scelta molto importante”. È “la prima e forte iniziativa. Nelle prossime settimane si svilupperanno altre decisioni della Conferenza tese a corrispondere ad “un equilibrio giusto e corretto” dei costi delle istituzioni e della democrazia “anche in relazione al momento difficile che sta attraversando il Paese”. “È una decisione assolutamente condivisibile. È un segnale importante che dimostra che la politica ha ancora in sè le risorse per capire cosa chiede il Paese e per tornare alla sua vocazione costitutiva: essere non un veicolo di privilegi ingiustificati, ma strumento a servizio dell’interesse generale”, commenta Enrico Letta, vicesegretario del Pd. Letta è il primo firmatario di una proposta di legge, attualmente depositata alla Camera, per la revisione del trattamento pensionistico dei parlamentari e, appunto, l’abolizione del vitalizio per deputati e senatori. Intanto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, il leghista Davide Boni, ha in programma di proporre al Comitato Ristretto che sta mettendo a punto un provvedimento di legge per ridurre i costi della politica, di introdurre l’abolizione del vitalizio per i consiglieri regionali già a partire da questa legislatura. Se accolta dal Consiglio lombardo la proposta che sarà formulata dal Comitato Ristretto, anticiperebbe i tempi di applicazione della misura decisa oggi dalla Conferenze delle regioni e dei presidenti delle assemblee legislative che punta a tagliare i vitalizi a partire dalla prossima tornata elettorale. Gli altri punti della proposta che Boni intende sottoporre al Comitato Ristretto riguardano l’innalzamento dell’età dei consiglieri per ricevere il vitalizio da 60 a 65 anni, il divieto di cumulo dei vitalizi legati ad altri incarichi istituzionali e una riduzione, da concordare, della diaria nel caso in cui un consigliere conservi un altro impiego durante il mandato. Per chi invece già percepisce il vitalizio, cioè 204 ex consiglieri che hanno un costo di circa 7,5 milioni l’anno, l’idea di Boni sarebbe quella di provare ad aprire una trattativa per verificare la possibilità di concordare, con il consenso di tutti e se possibile da un punto di vista giuridico, una graduale riduzione del vitalizio percepito. Altro punto allo studio, che accoglie la proposta del capogruppo Idv Stefano Zamponi, il taglio dei monogruppi in consiglio con l’obiettivo di farli confluire in gruppi misti già in questa legislatura. “Queste sono misure che ho messo a punto non come esponente della Lega, ma in qualità di presidente del consiglio regionale. Dall’insieme di queste misure, l’obiettivo è di arrivare a risparmiare qualche decina di milioni di euro l’anno”, ha dichiarato Boni durante una conferenza stampa. Il presidente del consiglio regionale si è poi detto anche personalmente favorevole al taglio dell’auto blu e del rimborso per l’uso di vetture proprie nello svolgimento dell’attività istituzionale per tutti i componenti dell’ufficio di presidenza e per l’intera giunta regionale. Per quanto riguarda invece le due figure apicali, il governatore Roberto Formigoni e il presidente del consiglio, Boni ha chiesto che sia il Comitato ristretto a pronunciarsi.

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