L’ANCI vince una importante battaglia per le Città metropolitane. Gli enti di secondo livello delle Regioni a statuto speciale si vedono assegnati 70 milioni nel caso della Sicilia e 30 (a regime) nel caso della Sardegna. Viene inoltre sterilizzato il taglio per tutte le Città metropolitane a partire dal 2017. Si compensa anche il mancato gettito sui terreni agricoli, per l’esenzione introdotta e poi ripristinata: ai Comuni interessati, che sono soprattutto quelli più piccoli, vengono assegnati 58 milioni in dieci anni.
“Il riparto del fondone – conclude Decaro – era un passaggio importante in attuazione della Legge di Bilancio 2017. Ora occorre accelerare nella predisposizione del decreto enti locali che deve ratificare alcuni passaggi essenziali: l’attuazione del fondo di solidarietà già deciso a gennaio, le misure per facilitare gli equilibri finanziari delle città metropolitane, l’innalzamento del turn over, la possibilità di assumere figure infungibili, il completamento della revisione delle discipline per gli enti locali in crisi finanziaria e per l’affidamento del servizio di tesoreria”.
L’associazione dei Comuni esprime poi il timore che l’accordo tra governo e Regioni sul taglio di 380 milioni, comporti una riduzione delle risorse destinate alla spesa sociale: “Sarebbe un taglio diretto alle politiche dei Comuni destinate alle fasce più deboli della popolazione”. Leggi le dichiarazioni del vicepresidente ANCI Roberto Pella, intervenuto in rappresentanza dell’ANCI alla Conferenza Unificata.
“Un’accelerazione forte sul Decreto Enti Locali per risolvere tutte le questioni ancora sospese che riguardano i Comuni, tra cui quella del recupero del gettito IMU-TASI che per i piccoli Comuni attualmente prevista su dieci anni, cosa assurda per il contesto dove operano gli enti di piccola dimensione”.prosegue Pella. “Un’accelerazione – ha concluso il vicepresidente – necessaria a completare l’importante lavoro del governo, che ha fatto una precisa scelta politica di mettere a disposizione dei Comuni delle risorse che prima non c’erano”.
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