Si allunga la
lista dei Comuni in dissesto: alla fine del 2016, secondo uno studio della Fondazione nazionale dei commercialisti, in Italia si contavano infatti ben 107 Enti in dissesto e 151 in predissesto, poi saliti a fine maggio a quota 163 secondo la contabilità dell’
IFEL, l’Istituto per la finanza locale che fa capo all’Associazione nazionale dei Comuni (ANCI). Ora danno vita ad una notevole eco le parole rilasciate al quotidiano
La Stampa da
Enzo Bianco, sindaco di Catania e presidente del Consiglio nazionale dell’ANCI:
“La disciplina degli enti in dissesto e predissesto è vecchia, risale a prima della riforma del bilancio e dei criteri di finanza locale ed andrebbe rivista – afferma il sindaco di Catania -. Si tratta di un tema delicato che abbiamo già posto all’attenzione del governo ed in parte già affrontato positivamente: occorre infatti superare definitivamente il paradosso in base al quale a causa di una serie di formalismi i Comuni in predissesto che stanno attuando comportamenti virtuosi sono più penalizzati di quelli in dissesto. Per questo
serve una revisione organica della materia che da un lato obblighi i Comuni spendaccioni a cambiar strada ma al tempo stesso consenta di
aiutare gli Enti che stanno cambiando strada rispetto agli errori del passato. Spero tanto che prima che si chiuda la legislatura si possa trovare una soluzione”.
Va sottolineato a tal riguardo che la lista dei Comuni in dissesto, aggiornata dall’IFEL allo scorso 25 maggio, comprende altri 103 Comuni (contro i 106 censiti a fine 2016), per un totale di un altro milione e 200 mila abitanti.
Leggi anche l’articolo La crisi dei Comuni tra conoscenza dei processi amministrativi e contabili.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento