Commissioni censuarie verso la Gazzetta Ufficiale: ieri la commissione Finanze e tesoro del Senato ha dato il sì definitivo (e unanime) alla bozza di decreto legislativo corretto dal Governo dopo le osservazioni del Parlamento, e lo stesso è previsto faccia oggi la commissione Finanze della Camera. Si conclude così una vicenda abbastanza tormentata, che ha visto un ping pong tra Parlamento e Governo di un provvedimento che conteneva alcuni aspetti decisamente non previsti dalla legge delega fiscale. Una perdita di tempo che si sarebbe potuta evitare se il Governo avesse condiviso con la mini bicamerale appositamente creata per accelerare, in via informale, la discussione sui temi controversi.
Il decreto (il primo sul tema della riforma del catasto) ridefinisce le competenze e il funzionamento delle commissioni provinciali e centrale, e ne modifica la composizione. In particolare, tra i membri ci saranno rappresentanti delle Entrate, degli enti locali, di professionisti, tecnici, docenti qualificati ed esperti di statistica e di econometria, indicati da Ordini e associazioni di categoria (queste ultime troveranno ora spazio obbligatoriamente, mentre nella versione iniziale del decreto la loro presenza nelle commissioni era solo possibile). Inoltre, quanto alle competenze, le commissioni locali (una per provincia) approvano i quadri tariffari delle unità immobiliari urbane e quelli delle qualità e classi dei terreni, collaborano alle revisioni del catasto urbano e, soprattutto, devono validare gli algoritmi che servono all’attribuzione delle nuove rendite catastali. La commissione censuaria centrale, invece, funge da giudice sui ricorsi presentati da Entrate ma anche da Comuni e associazioni di categoria (anche questo allargamento è stato oggetto di un fermo atteggiamento del Parlamento) contro le decisioni delle commissioni locali sui quadri delle categorie e delle classi catastali.
Ora si aspettano altri decreti sul catasto: quello che determini il meccanismo di individuazione del valore patrimoniale medio con specifici algoritmi e quello sui sistemi dei ricorsi.
Per il presidente della commissione Finanze e tesoro del Senato, Mauro Marino, «Le modifiche accolte dal Governo vanno nella direzione del “catasto partecipativo”, agevolano cioè la realizzazione di un processo di revisione del catasto che sia guidato e condotto dall’Agenzia delle Entrate, ma con l’apporto di soggetti esterni, siano essi professionisti o le associazioni di categoria». Anche il presidente della commissione Finanze della Camera, Daniele Capezzone, “padre” della delega fiscale, si è dichiarato soddisfatto delle «condizioni» accolte dal Governo nella formulazione finale.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento