Obbligo per le p.a. di pubblicare sui siti istituzionali, per ciascun procedimento, modalità di adempimento, documentazione da presentare, modulistica, responsabile e termine di conclusione del procedimento. Al fine di evitare ai cittadini di doversi recare presso un ufficio solo per ottenere informazioni o richiedere un modulo. Tutto questo sarà possibile attraverso la creazione, senza costi, di un’apposita casella «Come fare per» sull’homepage dei siti istituzionali delle amministrazioni, a partire da quelli della p.a. Così come previsto dagli artt. 54 e 57 del Codice dell’ amministrazione digitale, art. 6, comma 2 del dl n. 70 del 2011 e da ultimo lo Statuto delle imprese. È quanto anticipato ieri dal ministro della funzione pubblica Giuseppe Patroni Griffi, durante l’audizione alla Commissione affari costituzionali del senato. Il ministro, ha inoltre sottolineato la necessità che l’amministrazione pubblica recuperi la capacità di attrarre al suo interno le giovani eccellenze. «Servono ingegneri, geologi, matematici, statistici, economisti, oltre che bravi giuristi, orientati al cambiamento e alla modernizzazione dei processi», ha dichiarato Patroni Griffi. Che poi ha aggiunto: «Per farlo, occorre rivitalizzare i canali concorsuali e meritocratici nella selezione del personale, e soprattutto dei dirigenti, in specie riducendo la frammentazione delle procedure concorsuali indette dalle singole amministrazioni ed irrobustendo il rilievo del corsoconcorso, da indire con cadenza periodica». Tra gli altri punti sottolineati al fine di migliorare il funzionamento della pubblica amministrazione ci sono poi quello della spending review, «per avviare un processo di modernizzazione dell’amministrazione pubblica e di riqualificazione dei servizi attraverso un’opera di razionalizzazione»; il potenziamento del «portale della trasparenza», alla cui realizzazione stanno lavorando Civit, Cnr e DigitPa; la riduzione degli oneri amministrativi unitamente al rafforzamento dei servizi ai cittadini e alle imprese. Patroni Griffi ha infatti ricordato come le analisi condotte dalle principali organizzazioni internazionali individuano nella complicazione burocratica una delle prime cause dello svantaggio competitivo dell’Italia nel contesto europeo e nell’intera area Ocse (l’Italia si colloca al 25° posto su 26 paesi dell’Unione europea, significativamente penultima solo prima della Grecia). Il dipartimento della funzione pubblica ha sinora stimato in oltre 23 miliardi di euro l’anno gli oneri amministrativi relativi a 81 procedure amministrative particolarmente rilevanti per le imprese, selezionate con le associazioni imprenditoriali.
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