Città metropolitane: alcune soluzioni
“Durante l’incontro – prosegue Decaro – abbiamo prospettato alcune misure straordinarie adottabili, come già accaduto per il 2015 e per il 2016, che potrebbero fornire una risposta, sebbene parziale, ai problemi di equilibrio di bilancio. Si potrebbe utilizzare una parte degli avanzi di amministrazione, rendere più flessibile l’uso dei proventi da sanzioni previste dal codice della strada per le attività sulla viabilità, e destinare fondi già previsti per l’edilizia scolastica, in particolare per l’adeguamento antincendio. Abbiamo ottenuto la convocazione di un tavolo per ulteriori approfondimenti”.
“Le Città metropolitane – spiega il rappresentante dei Sindaci italiani – dovevano rappresentare la struttura portante del Paese, il motore dello sviluppo economico e sociale dell’economia nazionale e invece a due anni dalla loro istituzione non riescono nemmeno ad assicurare la manutenzione ordinaria delle strade e delle scuole”.
Nel frattempo il ministro dell’Interno ha firmato il decreto (d.m. 30 marzo 2017) che rinvia il termine per la presentazione dei bilanci di città metropolitane e province al 30 giugno, come chiedevano gli amministratori locali.
Sono previsti nell’agenda nella discussione con il governo, inoltre, altri due temi strettamente connessi: lo sblocco, nel prossimo Decreto Enti Locali, del turn over necessario per attuare progetti come quelli previsti nel bando periferie e una verifica dell’attuazione della Legge Delrio per definire le questioni legate alla “gestione impropria, da parte di Province e Città metropolitane, di funzioni di competenza delle regioni da oltre due anni”.
La spesa corrente di Province e Città metropolitane nel 2016
In tale direzione risulta interessante verificare la situazione della spesa corrente relativa a Province e Città metropolitane: spesa si è attestata intorno ai 6,8 miliardi di euro. Si rammenta che nello scorso gennaio si sono tenute le elezioni per il rinnovo dei Consigli in diverse Province italiane. Elezioni a cui hanno partecipato con diritto di elettorato attivo e passivo soltanto sindaci e consiglieri comunali delle province interessate: una modalità istituita dalla Legge Delrio in attesa della possibile abolizione totale delle Province, contenuta nella Riforma Costituzionale bocciata dal referendum dello scorso 4 dicembre. Le Province, quindi, restano in Costituzione e rimane aperto il dibattito su quale potrà essere il loro futuro.
Al di là delle semplificazioni giornalistiche e politiche, tuttavia (si legge sul portale impresalavoro.org), anche dopo l’approvazione del ddl Delrio dell’aprile 2014 (legge 56/2014), le Province hanno continuato ad esistere e funzionare. Secondo le stime del Centro Studi ImpresaLavoro, infatti, la spesa corrente degli Enti sovracomunali (oltre alla Province ci sono le Città metropolitane di recente istituzione) si è attestata nel 2016 a 6,8 miliardi di euro. Una cifra stabile rispetto all’anno precedente ma in calo sia rispetto al 2014 (7,3 miliardi) che al 2011 (8,4 miliardi).
>> CONSULTA I GRAFICI DELLA SPESA CORRENTE DI PROVINCE E CITTA’ METROPOLITANE.
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