Città metropolitane e Province: gli obiettivi per uscire dalla condizione di emergenza

Anche l’ANCI alla giornata di mobilitazione contro i tagli agli Enti: “Noi saliti sui campanili per guardare al futuro delle comunità. Ma ci servono risorse”

19 Maggio 2017
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Le Province e le Città metropolitane si confrontano con il loro futuro: “Essere sindaco metropolitano, per me, è un onore. L’istituzione delle Città metropolitane, avvenuta dopo una lunga gestazione, ci ha costretto a salire sui campanili delle nostre città per guardare lontano, per immaginare il futuro delle comunità che amministriamo. Ma ora, dopo anni di tagli e prelievi, dopo la contrazione della spesa per il personale, dobbiamo affrontare l’emergenza delle risorse. Un’emergenza che significa sopravvivenza. Perché chiariamolo bene: quei fondi sono necessari per garantire i servizi ai cittadini. Scuole e strade sicure, prima di tutto. E sono necessari per chiudere i bilanci. Altrimenti non sappiamo davvero cosa possiamo fare, visto che a noi sindaci metropolitani non è dato neppure di restituire la fascia in segno di protesta: non l’abbiamo più”. Sono queste le dichiarazioni emesse dal presidente dell’ANCI Antonio Decaro nell’atto di illustrare le ragioni della sua partecipazione alla giornata di mobilitazione contro i tagli a Province e Città metropolitane, indetta dall’UPI nella giornata di ieri.

Province e Città metropolitane: la giornata di mobilitazione

“Mi hanno chiesto se sostenga l’UPI. Ho risposto che la domanda è non è ben posta. ANCI e UPI siamo ormai tutti rappresentanti di un’unica categoria: consiglieri comunali e sindaci eletti da consiglieri comunali e sindaci per governare nell’interesse dei cittadini le aree vaste, che si chiamino Province o che si chiamino Città metropolitane”.
Il numero uno di ANCI ha poi illustrato i tagli patiti negli anni. “Siamo stati il bancomat dello Stato: a noi il compito di recuperare fondi e poi l’obbligo di girarli. Dal 2011 al 2016 i rimborsi allo Stato sono passati da 112 a 923 milioni di euro”.

ANCI: gli obiettivi per uscire dall’emergenza

Da queste premesse affiorano due tipologie di necessità in ottica presente: in primo luogo quella consistente nell’uscire dalla condizione di emergenza. “Personalmente spero che le voci riguardanti la proposta di alcuni emendamenti utili a rifinanziare la realtà delle Province e Città metropolitane siano vere. Comunque ho fiducia nell’azione di queste ore di parlamento e governo”.
Il secondo obiettivo risiede nel rilanciare delle istituzioni che hanno l’ambizione di essere quello per cui sono nate: “L’architrave dello Stato in funzione dello sviluppo”. Decaro annuncia: “Presenteremo al governo una proposta di una nuova architettura istituzionale che tenga insieme Città metropolitane, Province e associazioni volontarie di Comuni. Dopo il 4 dicembre ci siamo tutti convinti della necessità di un tagliando alla Legge Delrio. Conserviamo funzioni importanti, essenziali per i cittadini, rispetto alle quali devono essere garantiti i relativi indennizzi”.

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