La nuova Cie introdotta con il D.l. 78/2015 oltre ad essere uno strumento di identificazione, può essere utilizzata per richiedere una identità digitale sul sistema Spid (Sistema Pubblico di Identità digitale). Tale identità, utilizzata assieme alla Cie, garantisce l’accesso ai servizi erogati dalle PA.
Carta d’identità elettronica: nuove emissioni
La Cie è possibile richiederla al Comune di residenza o di dimora, muniti di fototessera, in formato cartaceo o elettronico. Si consiglia, inoltre, di munirsi di codice fiscale o tessera sanitaria, al fine di velocizzare le attività di registrazione.
La consegna della Cie avverrà entro sei giorni lavorativi, presso l’indirizzo indicato dal cittadino oppure presso la sede del Comune.
La sua durata varia per fasce d’età: 3 anni per i minori di età inferiore a 3 anni; 5 anni per i minori di età compresa tra i 3 e i 18 anni; 10 anni per i maggiorenni.
Il progetto: copertura di tutto il territorio nazionale entro il 2018
Dal luglio 2016 sono stati solo 300mila i cittadini di 199 Comuni che hanno potuto dotarsi della nuova smart card. Un risultato poco soddisfacente se si pensa che l’obiettivo del progetto è di coprire tutto il territorio nazionale entro il 2018. Per riuscire a sostituire i documenti cartacei circolanti entro il 2025 è stato valutato che si dovrebbero emettere 7-8 milioni di Cie all’anno.
La smart card costerà ai cittadini circa 22 euro, a fronte dei poco più di 5 euro del documento tradizionale.
Per il progetto Cie il governo Renzi aveva stanziato 65 milioni nel quinquennio 2016-2021, rinnovabili per analogo periodo. In totale, circa 130 milioni in un decennio.
>> Tutte le informazioni utili sulla CIE sono disponibili all’indirizzo: www.cartaidentita.interno.gov.it.
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