BOLZANO – Sui certificati medici elettronici è braccio di ferro tra Roma e Bolzano. L’assessore alla sanità Richard Theiner ha già chiesto una proroga di sei mesi al ministro Renato Brunetta, la questione è stata discussa ieri all’interno del tavolo tecnico tra governo e regioni ma a quanto pare l’esecutivo è orientato a tirare dritto. «Dobbiamo fare fronte comune con le altre regioni» dice l’as-sessore Richard Theiner che continua ad insistere per la proroga. Una cosa è fare le leggi, un’altra applicarle. Specialmente se manca l’infrastruttura. L’anno scorso il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta ha firmato il decreto che, tra l’altro, impone la trasmissione telematica dei certificati di malattia per tutti i dipendenti pubblici. Se per i cittadini è una facilitazione – infatti non sarà più obbligatorio recarsi all’Inps per depositare il certificato – per i medici il provvedimento rischia di trasformarsi in un boomerang. La sperimentazione è partita all’inizio dello scorso anno ora però le nuove regole devono entrare in vigore a titolo definitivo ed il certificato medico, almeno per i dipendenti pubblici, scomparirà definitivamente. I problemi però non sono scomparsi anzi. I medici si sono già mobilitati. «Il software elaborato a Roma non è ancora abbastanza efficace e – sottolinea l’assessore Theiner – in alcune zone dell’Alto Adige i collegamenti internet non garantiscono ancora la trasmissione veloce e sicura dei dati» L’assessore spiega di non essere contrario al sistema che «una volta affinato porterà senza dubbio vantaggi ai pazienti» ma avverte che, in queste condizioni tutto rischia di trasformarsi in un autogol. «Non è immaginabile che il malfunzionamento di un servizio online costringa i medici di base a dedicare più tempo alla trasmissione dei certificati di malattia che ai propri pazienti. Roma ha sottovalutato i problemi legati alla partenza del progetto: in questo momento la priorità dovrebbe essere l’aggiorna-mento del software». Il tavolo tecnico è ancora aperto ma la trattativa è in salita «Purtroppo – commenta l’assessore – il governo non sembra disposto a trattare, noi insisteremo facendo fronte comune con le altre Regioni. Il problema non riguarda solo l’Alto Adige».
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