Si avvia rapidamente alla piena diffusione la nuova procedura di trasmissione telematica dei certificati di malattia dei lavoratori pubblici e privati. Secondo gli ultimi dati forniti dall’INPS, solamente nella terza settimana di gennaio sono pervenuti tramite il nuovo sistema circa 340.000 certificati online, con un incremento di oltre 40.000 unità rispetto alla settimana precedente. Il flusso medio giornaliero si è portato a un livello pari a 49.000 documenti. Nel complesso, a partire dall’avvio del sistema, risultano trasmessi online all’INPS ben 3.511.843 certificati.
Il nuovo sistema voluto dal Ministro Renato Brunetta non solo semplifica la vita dei cittadini, per i quali viene meno l’onere dell’invio del certificato al datore di lavoro, ma rende finalmente possibile un monitoraggio puntuale e sistematico dell’assenteismo anche dei dipendenti nelle aziende private. Finora gli unici dati disponibili riguardavano il fenomeno nel settore pubblico. Grazie all’unificazione delle procedure, pertanto, le informazioni sulle assenze di tutti i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) confluiscono adesso in un’unica banca dati che può essere consultata sia dai lavoratori direttamente interessati, sia dai datori di lavoro (aziende private ed enti pubblici) che giorno per giorno hanno la possibilità di avere un quadro completo dell’evoluzione del fenomeno all’interno delle loro strutture. Si tratta di un’innovazione che comporta vantaggi per tutti: per i cittadini, i quali beneficiano della riduzione delle spese postali e del tempo perso per ottemperare agli obblighi di trasmissione; per la Pubblica Amministrazione e per l’INPS, che finalmente hanno la possibilità di effettuare verifiche e controlli tempestivi e puntuali; per le imprese, che oltre a beneficiare di una riduzione dei costi vivi possono disporre di dati dettagliati e particolareggiati su un fenomeno che, come dimostra la vicenda Fiat, tende ad assumere centralità nel quadro delle nuove politiche di aumento della produttività.
La distribuzione territoriale dei documenti inviati via web è la seguente: 1.182.440 in Lombardia, 485.277 nel Lazio, 301.634 in Veneto, 227.162 in Emilia Romagna, 219.942 in Sicilia, 205.764 in Campania, 116.849 in Piemonte, 116.818 nelle Marche, 113.213 in Puglia, 98.667 in Toscana, 84.030 in Calabria, 73.324 in Abruzzo, 59.106 nella Provincia di Bolzano, 39.991 in Liguria, 38.066 in Sardegna, 36.767 nella Provincia di Trento, 32.905 in Umbria, 29.116 in Friuli Venezia Giulia, 24.788 in Basilicata, 13.188 in Valle d’Aosta e 12.796 in Molise.
Che la procedura digitale abbia ormai soppiantato il vecchio sistema cartaceo è dimostrato dai dati: le stime di gennaio dimostrano infatti che il rapporto tra certificati di malattia online e quelli cartacei acquisiti nello stesso mese del 2010 dall’INPS per i lavoratori privati supera ormai il 95% nella media nazionale. In 8 regioni la nuova procedura è pienamente operativa (Lombardia, Lazio, Veneto, Sicilia, Molise, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Abruzzo) mentre altre 7 regioni stanno velocemente portandosi a un tasso di copertura del digitale prossimo al 100% (Valle d’Aosta, Toscana, Basilicata, Campania, Calabria, Marche, Puglia). Relativamente più indietro, ma con livelli comunque intorno al 70%, Umbria, Liguria, Sardegna, Friuli Venezia Giulia e Piemonte.
In base ai dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, la media regionale dei medici di famiglia che si sono abilitati all’utilizzo del nuovo sistema ha superato il 92%. Sono ben 15 le regioni che hanno superato questo valore medio. In Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, il 100% dei medici di famiglia può utilizzare la Carta Nazionale dei Servizi, mentre in altre 11 regioni la percentuale dei medici di famiglia dotati di PIN per accedere alla procedura supera il 92%: Valle d’Aosta, Veneto, Campania, Umbria, Puglia, Basilicata, Marche, Molise, Piemonte, Calabria e Provincia di Bolzano.
Dopo il trend di crescita registrato nelle ultime settimane, le previsioni relative alla settimana in corso portano a stimare un flusso pari a 400.000 unità, di fatto completando il processo di saturazione del sistema. A nove mesi dall’entrata in vigore della nuova procedura, l’iniziativa registra dunque un pieno successo, ottenuto anche grazie all’ottima risposta data da medici, Regioni e, in generale, tutti gli attori del sistema sanitario.
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