Certificati medici on line da settembre

Il Ministro Brunetta assicura: in qualche settimana sistema a regime in tutta Italia. Attacco ai sindacati sui mancati incentivi. E la Lombardia guida la pattuglia delle regioni virtuose

l 3 Agosto 2010
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Niente più file alla posta per spedire tramite raccomandata il certificato di malattia al proprio datore di lavoro. Da metà settembre il sistema che consentirà ai medici di inviare i certificati di malattia on line all’Inps “sarà a regime in tutta Italia – assicura il Ministro per la pubblica amministrazione, Renato Brunetta, presentando l’andamento della fase di collaudo del nuovo servizio di spedizione digitale,”e sarà una piccola grande rivoluzione che renderà la vita più semplice sia per i cittadini che per i medici”. E per chi non si atterrà alle nuove regole, “arriveranno le sanzioni”. Così il Ministro risponde anche a chi, tra i camici bianchi, ha sollevato nei giorni scorsi, non poche polemiche sull’obbligatorietà della procedura, in particolare tra i “medici della Cgil, che non ringrazio – polemizza il Ministro – perché si sono messi di traverso sin dal principio. Sono loro i veri conservatori. Poco male, andremo avanti lo stesso”. Il sistema, reso disponibile da Sogei, consente al medico di inviare il certificato di malattia via web. Sul totale di 67.727 medici di famiglia presenti sull’intero territorio nazionale, “il 35% è già abilitato al servizio – assicurano dal Ministero “a cui va aggiunto il 25% degli altri medici del Servizio sanitario nazionale (circa 125mila). Al servizio invece non è ancora abilitato alcun medico privato”. Il totale dei certificati spediti per via telematica nei primi quattro mesi di attivazione è di 148.272, 32.348 solo nell’ultima settimana. “Già nelle prossime settimane – spiega Brunetta – i 60 mila medici che dispongono del pin per l’invio delle richieste di invalidità civile all’Inps potranno utilizzare le credenziali anche per trasmettere i certificati di malattia”. La trasmissione sarà possibile anche attraverso un apposito call center attivo dal prossimo 9 agosto. “Con questo sistema elimineremo centinaia di milioni di pezzi di carta – assicura Brunetta – producendo risparmi per le aziende, l’Inps e i cittadini”, che così eviteranno il grattacapo dell’invio delle doppia raccomandata per il certificato che attesta la malattia.  Secondo gli ultimi dati di palazzo Vidoni i lavoratori dipendenti a cui viene rilasciato il certificato di malattia sono circa 17 milioni, 3,5 milioni solo del settore pubblico. Ogni anno le assenze per malattia di questi lavoratori hanno dato luogo a circa 50 milioni di certificati e altrettanti attestati che devono essere spediti tramite raccomandata A/R o fax e conservati negli archivi. L’Inps destina 500 persone alle operazioni di data entry per il solo settore privato.
“Tenendo conto che il costo per la collettività dovuto alla gestione dell’intero ciclo ammonta mediamente a circa 10 euro per certificato – conclude Brunetta – è facilmente intuibile come l’operazione ‘certificati digitali’ consente un risparmio per oltre 500 milioni di euro”.

Le ragioni del rallentamento
“Sarà un mio cattivo pensiero e spero non sia così”. È la premessa del Ministro, che in conferenza stampa non nasconde un dubbio: tra le cause “delle difficoltà” incontrate per la messa a regime del sistema dei certificati di malattia on line, potrebbe esserci la “mancanza di incentivi di natura finanziaria” per i medici, ben 180mila, arruolati in quella che il ministro etichetta come “una piccola grande rivoluzione”. Il “cattivo pensiero”, come lo etichetta a più riprese il ministro nel corso della conferenza stampa, si e’ insinuato nella mente di Brunetta alla luce di una constatazione: “Le domande di riconoscimento dello stato di invalidità – spiega – sono presentate all’Inps esclusivamente per via telematica. Un sistema messo a regime per 60 mila medici dal primo gennaio e su cui non abbiamo riscontrato nessuna difficoltà: tutti si sono immediatamente allineati. Questo – prosegue – ci aveva reso ottimisti anche sull’altra partita, quella dei certificati di malattia on line”. Un’operazione sulla quale, invece, “abbiamo incontrato piccole resistenze e miopie, ma su cui restiamo comunque ottimisti”. Da qui, “il dubbio che la mancanza di incentivi finanziari” abbia contribuito a rallentare le cose, poiché “il cittadino – spiega il ministro – paga al camice bianco per la pratica di riconoscimento di invalidità circa 70-100 euro, mentre il certificato di malattia e’ una pratica che il medico deve sbrigare del tutto gratuitamente”.

Eccellenza lombarda
Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha ricevuto le congratulazioni da parte del Ministro per il nuovo traguardo raggiunto dal sistema sanitario lombardo con l’avvio della trasmissione on line dei certificati di malattia. Grazie infatti alla Carta regionale dei servizi e soprattutto al SISS (Sistema Informativo Socio Sanitario), che collega la stragrande maggioranza dei medici (circa il 95% tra medici di medicina generale e pediatri), è stato possibile recepire gli obblighi di legge, permettendo l’invio dei certificati on line senza particolari aggravi per i medici di famiglia. Nel solo mese di luglio i certificati on line inviati dai medici lombardi sono stati circa 115.000, anche se la procedura è ancora in fase di collaudo per poter completare tutti i meccanismi di collegamento tra i vari enti. “Vediamo – ha commentato il presidente Formigoni – i frutti di tutti gli anni di investimento sull’information technology con lo scopo di fornire ai cittadini un servizio sanitario, e non solo, sempre più efficiente e adeguato alle loro esigenze. Molto positivo è, in questo percorso, il coinvolgimento dei professionisti, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di pronto soccorso, che, in dialogo con l’amministrazione regionale, hanno introdotto nel loro lavoro queste nuove modalità, a beneficio in ultima analisi dei pazienti”.

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