Il Comitato delle Regioni ha adottato un parere in cui sostiene la necessità che l’Europa faccia di più per garantire un uso sostenibile dell’acqua se non vuole rischiare non soltanto di perdere la battaglia per contrastare i cambiamenti climatici, ma anche di veder aumentare siccità e alluvioni. Il parere invoca inoltre un approccio multilivello e transfrontaliero per la gestione dei bacini idrografici e propone di estendere l’azione del Patto dei sindaci alla gestione sostenibile dell’acqua. Nel parere si raccomanda, tra molte altre cose, l’adozione di nuove normative europee che impongano a ciascuno Stato membro di definire precisi obiettivi di efficienza, a livello di bacino idrografico, per ogni settore di utilizzo delle risorse idriche (settore domestico, industriale, agricolo, dell’acquacoltura, turistico, idroelettrico, ecc.). Si propone anche di unificare gli obiettivi stabiliti dall’UE per quanto riguarda l’efficienza energetica e idrica degli edifici, nonché di adattare tali obiettivi di efficienza alle particolari esigenze di ciascun territorio. Nel sottolineare il collegamento tra azione per il clima e gestione sostenibile dell’acqua, il testo adottato raccomanda inoltre di fissare degli obiettivi idrici per il 2020 sul modello di quelli adottati per i consumi energetici, e cioè: un incremento del 20 % del risparmio idrico in tutti i settori, un aumento del 20 % dei corsi d’acqua rinaturalizzati per ridurre il rischio di alluvioni, e un aumento del 20 % del volume di acqua riutilizzato e/o riciclato nell’agricoltura e nell’industria. Il relatore, Presidente della regione Puglia Nichi Vendola chiede perciò che il Patto dei sindaci – cui aderiscono oltre 2 500 enti regionali e locali che si impegnano a raggiungere e superare gli obiettivi stabiliti dall’UE per l’energia entro il 2020 – estenda la sua sfera di azione per comprendervi anche il tema dell’acqua. “Il diritto all’acqua dovrebbe essere considerato un diritto umano” ha dichiarato Vendola, “ed è nostro dovere fare in modo di preservare questa preziosa risorsa sia per noi che per le generazioni future. Ciò significa prendere iniziative audaci e innovative – ad esempio, stabilire degli obiettivi in materia di efficienza idrica – e adottare un approccio autenticamente fondato sulla governance multilivello nella gestione dei singoli bacini idrografici, con la partecipazione sia delle autorità europee e nazionali che degli enti regionali e locali. Una funzione cruciale in questo ambito spetta anche a servizi pubblici funzionanti e capaci di garantire l’accesso all’acqua. La salvaguardia delle risorse idriche dovrebbe essere considerata parte integrante e componente essenziale dell’azione dell’UE per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici – con un cambiamento di rotta, quindi, rispetto al passato.”
CdR, gestione sostenibile dell’acqua: il ruolo degli enti locali
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