Il governo prova ad accelerare sulla delega fiscale, che dopo il varo dei due primi decreti legislativi (semplificazioni con il 730 precompilato e commissioni censuarie) si è sostanzialmente bloccata. In rampa di lancio la versione definitiva del provvedimento sulle nuove commissioni censuarie – il decreto sarà esaminato oggi in preconsiglio e vedrà il varo definitivo al prossimo Consiglio dei ministri – cui seguiranno, secondo la road map definita ieri a Palazzo Chigi – i decreti legislativi in materia di abuso del diritto (con annesso nuovo sistema sanzionatorio), gli altri sulla riforma del catasto e dei giochi, il riordino delle accise sui tabacchi.
L’obiettivo è di far partire l’intero convoglio della delega comunque entro il 26 marzo 2015, termine ultimo per l’esercizio della delega, con il varo di tre decreti delegati già entro novembre (in particolare, su abuso del diritto, sanzioni e cooperative compliance). Riforma che rientra tra le priorità che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi è pronto a far valere nella trattativa in corso con la Commissione europea.
Tempi modalità di approvazione dei nuovi decreti legislativi di cui si è discusso in un vertice tra Renzi, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, il vice ministro Luigi Casero, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, alla presenza di Vieri Ceriani, consigliere del ministro Padoan per le politiche fiscali. Nel corso del vertice si è anche discusso delle possibili modifiche e integrazioni al pacchetto fiscale contenuto nella legge di stabilità, già nel corso del primo passaggio alla Camera.
Il rischio che la delega non giunga in porto entro i termini stabiliti è stato messo in luce la scorsa settimana dal sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti: «Non è scontato che riusciremo ad attuare tutta la delega fiscale – ha avvertito Zanetti – dobbiamo darci una mossa, possiamo ancora farcela». Si tratta di ridefinire il sistema sanzionatorio penale-tributario, con annessa l’individuazione della tipologia di reati, dell’abuso del diritto, e la revisione dei termini dell’accertamento in caso di illecito fiscale. In particolare, il sistema sanzionatorio andrà correlato all’effettiva gravità dei comportamenti, con l’eventuale applicazione di sanzioni ridotte o amministrative (e non più penali) nei casi di violazioni di minore gravità.
Quanto alla riforma del catasto, si tratta di un passaggio di notevole importanza, che passerà – stando a quanto prevede la delega – dalla definizione degli ambiti territoriali e dalla determinazione del valore patrimoniale utilizzando il metro quadrato come unità di consistenza in luogo del numero dei vani. Dal fronte delle entrate fiscali, i dati diffusi ieri dal Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia mostrano una sostanziale tenuta del gettito. Calano Irpef e Ires, cresce l’Iva sugli scambi interni. È la fotografia dei primi nove mesi del 2014: le entrate erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica (riferite al momento in cui nasce l’obbligazione tributaria) evidenziano una lieve crescita (0,1%) rispetto allo stesso periodo del 2013. Nel dettaglio, le imposte dirette registrano una diminuzione del 2,7%, per effetto della leggera variazione negativa del l’Irpef (-0,2%) e dell’Ires (-17,4%). Tendenza – spiegano i tecnici del Mef – già in atto da giugno essenzialmente riconducibile ai minori versamenti a saldo 2013 e acconto 2014 di banche e assicurazioni, che avevano subito nel novembre 2013 l’incremento dell’acconto. Diminuzione di gettito prevista, dunque.
Il calo dell’Irpef riflette invece gli andamenti delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore privato (-0,7%) e dei lavoratori autonomi (-2,3%), che risultano parzialmente compensati dall’aumento delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (+0,6%) e dei versamenti in autoliquidazione (+0,5%).
Sul versante delle imposte indirette, si conferma il discreto andamento del gettito Iva (+3%), grazie all’incremento degli incassi sugli scambi interni (+3,7%). Segnale che comunque mette in luce una tendenza alla ripresa del settore degli scambi e degli affari. Si riduce al tempo stesso a – 1,4% il differenziale negativo della componente Iva sulle importazioni da paesi extra-Ue. In crescita infine le entrate da attività di accertamento e controllo (+14,5%), mentre le entrate relative ai giochi presentano, nel complesso, una crescita dell’1,5% (+133 milioni di euro).
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