Diego Cammarata contro Diego Cammarata. Il Comune si costituirà parte civile al processo penale contro il primo cittadino accusato di truffa e abuso di ufficio per la vicenda dello skipper assenteista della Gesip. La decisione «a tutela dell’immagine dell’amministrazione» è stata comunicata ieri proprio dal sindaco che ha deciso di firmare di suo pugno la richiesta di costituzione. «Ci costituiamo sempre parte civile quando ci sono procedimenti che possono danneggiare l’immagine dell’amministrazione – dice Cammarata – In questo caso lo faremo a maggior ragione. In ballo c’è anche la mia di immagine. E io sono sereno. Non ho fatto nulla». L’udienza preliminare è stata fissata per l’8 ottobre. Ma non potrà essere l’avvocatura comunale a difendere il Comune per «un palese conflitto di interessi che la legge vieta», come ha messo nero su bianco l’ufficio legale. Un mese fa l’avvocatura aveva rappresentato all’ufficio di gabinetto la necessità che il Comune decidesse come comportarsi in vista dell’udienza preliminare. I legali avevano sottolineato che far firmare l’eventuale richiesta di costituzione di parte civile al sindaco in persona avrebbe potuto configurare un conflitto di interessi. E avevano inoltre rappresentato che se il Comune avesse scelto di costituirsi, avrebbe comunque dovuto rivolgersi a un legale esterno. La richiesta, suggerivano gli avvocati, poteva essere firmata dal vice sindaco o da un altro rappresentante delle istituzioni, mentre il legale poteva essere scelto direttamente dall’Ordine. Ma Cammarata ha deciso di firmare di suo pugno la costituzione: «Nessun conflitto di interessi – ha detto – l’amministrazione comunale deve potere disporre in qualsiasi circostanza della tutela che le compete. Al momento ho solo dato mandato che la costituzione di parte civile venga fatta. Tutte le altre considerazioni tecnico-legali saranno valutate dagli uffici competenti». Per Cammarata la scelta è «doverosa». «Innanzitutto – spiega – per la prevalenza del mio ruolo di sindaco rispetto ad ogni altra motivazione o funzione. Ma anche perché ho l’assoluta certezza di avere operato sempre nel più rigoroso rispetto della legge, delle regole e delle istituzioni. Non ho mai approfittato, in questa come in nessun’altra occasione, della mia funzione e del mio ruolo di capo dell’ammini-strazione comunale e questo emergerà in maniera evidente e chiarissima in sede dibattimentale. Ho sempre pagato Franco Alioto, prima e dopo che venisse assunto alla Gesip. Ho sempre fatto tutto nel rispetto delle regole». Cammarata è difeso dall’avvocato Giovanni Rizzuti. La procura chiede che venga processato insieme con lo skipper Alioto – l’impiegato della Gesip accusato di trascorrere le ore di lavoro a Marina di Villa Igiea per accudire la barca del primo cittadino – per concorso in truffa e in abuso d’ufficio. La richiesta di rinvio a giudizio riguarda anche il direttore generale della Gesip Giacomo Palazzolo. Per i pm Cammarata avrebbe prima fatto assumere Alioto alla Gesip, poi lo avrebbe fatto sistemare in un ufficio dove nessuno avrebbe controllato le sue presenze. Cammarata ha ammesso di aver segnalato Alioto alla Gesip, «era in difficoltà economiche», ma nega di averne mai approfittato durante le ore di lavoro.
Cammarata in tribunale contro se stesso
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