Priorità immediate
Assai più vicina al traguardo è, invece, la nuova procedura che garantisce il cambio di residenza veloce. Il decreto – la cui paternità è del ministero dell’Interno, ma in collaborazione con la Pubblica amministrazione – sta per essere pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale». Il trasferimento di residenza rapido è, comunque, operativo dal 10 maggio, perché era stata prevista quella data per far decollare il nuovo servizio. Non essendo ancora pronto il regolamento, il Viminale ha diramato una circolare con le prime indicazioni ai comuni.
Priorità a medio termine
Per Palazzo Vidoni c’è un’agenda piuttosto fitta di provvedimenti attuativi. Entro il 7 ottobre deve, infatti, vedere la luce il decreto che individua le funzioni legate alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che i comuni al di sotto dei 5mila abitanti devono svolgere in forma associata. Il decreto deve, inoltre, scandire i tempi dell’operazione.
Un mese dopo, entro il 7 novembre, sarà la volta del regolamento per il riordino delle scuole di pubblica formazione secondo forme di coordinamento, così da consentire minori spese ma cercando anche di migliorare la qualità dell’offerta.
Entro fine dicembre dovranno giungere al traguardo i regolamenti per semplificare i procedimenti amministrativi relativi all’attività di impresa. Il versante dell’intervento è duplice: da una parte le procedure di competenza statale, la cui ricognizione è affidata ai tecnici ministeriali, e dall’altra quelle di interesse regionale, di cui si occupano i funzionari locali.
Sempre entro fine anno è atteso il decreto che deve implementare la trasparenza nella pubblica amministrazione con la pubblicazione sul portale nazionale della trasparenza dei dati relativi a soggetti, imprese ed enti privati che ricevono contributi pubblici.
Senza scadenza è, invece, l’attuazione di una disposizione molto attesa dalle imprese. Si tratta della razionalizzazione dei controlli sulle imprese, che dovranno seguire il principio della proporzionalità (ovvero, verifiche basate sul tipo di attività svolto e sul rischio che presenta), evitare che si creino duplicazioni e sovrapposizioni di controllori e, dunque, essere programmati e coordinati dalle varie amministrazioni interessate.
Al ministero hanno già ultimato la ricognizione delle migliori pratiche di controlli sulle imprese adottate a livello internazionale.
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