Cala la spesa delle regioni per l’ambiente: nel 2011 a 4 mln euro, tornata a valori prossimi al 2004

13 Gennaio 2014
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La crisi economica ha colpito anche la spesa delle regioni per l’ambiente: nel 2011 tutte le amministrazioni regionali hanno speso poco più di 4 miliardi, tornando ad un valore prossimo a quello del 2004. È quello che si evince dal Report dell’Istat sulla spesa ambientale delle amministrazioni regionali tra il 2004 e il 2011. 
Lo studio dell’Istat certifica dunque che nel 2011 l’ammontare della spesa ambientale delle amministrazioni regionali italiane è stata pari a 4.094 milioni di euro, con un’incidenza sul Prodotto interno lordo (Pil) dello 0,26%. Rispetto al 2010 la spesa è diminuita del 5,4%, tornando a un valore prossimo a quello del 2004. Nell’ambito della contrazione complessiva della spesa per l’ambiente delle amministrazioni regionali al 2011, le diminuzioni più marcate riguardano: altre attività di uso e gestione delle risorse naturali (-91,5%), abbattimento del rumore e delle vibrazioni (-22,3%), altre attività di protezione dell’ambiente (19,1%), protezione dell’aria e del clima (-17,8%), protezione della biodiversità e del paesaggio (16,9%) protezione dalle radiazioni ed uso e gestione delle materie prime non energetiche ( 15,3%). Per contro, sono in aumento le spese per gestione dei rifiuti (+50,2%), per l’uso e la gestione delle risorse naturali (+41,4%), per uso e gestione delle materie prime energetiche non rinnovabili (+22,4%) ed uso e gestione della flora e fauna selvatiche (+18,3%).
Il 62% del totale della spesa è consistita in trasferimenti ad altri operatori economici, principalmente enti pubblici (85% del totale dei trasferimenti). Il rimanente 38% è stato impiegato per attività realizzate direttamente (spese per personale, acquisto di beni e servizi, acquisto di beni mobili, immobili, macchinari, ecc.).
Nel 2011 il 64% della spesa ambientale, sia di parte corrente sia in conto capitale, è stato destinato ad interventi di “protezione dell’ambiente”. Il rimanente 36% è stato riservato ad interventi di “uso e gestione delle risorse naturali”, volti a salvaguardare l’ambiente da fenomeni di esaurimento dello stock delle risorse naturali (foreste, risorse energetiche, risorse idriche, eccetera).
Le amministrazioni regionali del Nord-Ovest e del Centro – spiega l’Istituto di statistica – destinano la quota maggiore delle proprie spese ambientali ad interventi per la tutela della biodiversità e del paesaggio (rispettivamente il 24% e 19% del totale). Nel Nord-Est la quota maggiore della spesa, pari al 21%, è destinata ad interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie. Nel Mezzogiorno il 42% del totale della spesa ambientale si ripartisce in ugual misura tra interventi di protezione e risanamento del suolo, delle acque del sottosuolo e delle acque di superficie ed interventi di gestione delle risorse idriche.

(Fonte: Ansa)

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