ROMA – Tra Bolzano, la più cara, e Napoli, la più a buon mercato, c’è uno stacco del 12% sui prezzi e del 17% sugli alimentari. Che il Nord sia più caro del Sud non è certo un segreto per gli italiani. Ma i dati della prima indagine sulle differenze nel livello dei prezzi tra i capoluoghi di Regione nel 2009, elaborati dall’Istat insieme con Unioncamere e Istituto Tagliacarne, lasciano di stucco. Bolzano si colloca al primo posto in Italia si per la quota toccata in generale dai prodotti sia, in particolare, dagli alimentari. In coda alla classifica si trova invece Napoli, il capoluogo dove in assoluto vivere spendendo meno della media nazionale, è una certezza. La graduatoria vede ai primi 9 posti su venti, delle città del Nord. Bologna, Milano, Genova, Trieste, Trento, Torino, Aosta e Venezia fanno buona compagnia a Bolzano. Per contro, il Centro e il Meridione si confermano campioni del risparmio rispetto ai prezzi medi italiani, con Potenza, Campobasso e Napoli fanalini di coda in una hit-parade in cui, stavolta, i primi risultano essere i meno virtuosi. L’indagine si basa su un paniere di circa 3.700 prodotti di vario genere e oltre a mostrare le città con i prezzi più alti della media, stila anche una classifica dei Comuni che prende in esame la spesa per alimentari, bevande e tabacchi. Se lo stesso carrello di prodotti in media in Italia costa 100 euro, a Bolzano sale a quasi 106 euro e a 108 se si considerano solo i beni commestibili. A Napoli, invece, lo stesso carrello si porta a casa con poco più di 93 euro e, nel caso dei soli alimentari, con 91 euro. Scendendo nel dettaglio alla voce “abbigliamento e calzature” è Trieste a guidare le venti città capoluogo con un +3,7% mentre Campobasso (con meno 5,4%), è il capoluogo ideale dove comprare vestiti e scarpe. Il comparto abitazione, acqua, energia elettrica e combustibili farà arrabbiare i cittadini della Capitale che risulta essere la più costosa con uno stacco verso l’alto del 12,8% sulla media. Le spese per la casa sono invece a buon mercato a Potenza (i costi sono inferiori del 14,4%). I costi dei servizi sanitari e le spese per la salute sono un serio problema ad Aosta (dove i prezzi sono più alti del 12,6%) e a Milano (+12,1%). Più leggero il conto sanitario per Reggio Calabria e Napoli, con meno 11,7% e meno 9,7%. I prezzi dell’istruzione, dei servizi ricettivi e ricreativi sono alti a Bologna (+7,2%) e più bassi a Napoli (-7,8%). A Bolzano Walter Amort, segretario dell’Unione commercio e turismo, difende la città: «I bolzanini, soprattutto nel settore alimentare, scelgono i prodotti migliori», spiega. E per il sindaco della città Luigi Spagnolli, l’indagine mette a fuoco il problema caro-casa: il costo della spesa per l’abitazione, «è più alto del 7,7% rispetto alla media nazionale». E a Napoli? I commercianti del-l’Ascom ricordano che la crisi al Sud si sente di più: «Gli operatori sono costretti a mantenere i pressi bassi perché la domanda è sotto lo zero».
Bolzano la città più cara Napoli la più economica
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