La trasmissione della certificazione del bilancio di previsione 2010 attraverso la posta elettronica certificata (Pec) piace ai comuni italiani. Degli enti infatti, che hanno ricevuto le credenziali di accesso dal Viminale, molti stanno già inviando la certificazione di bilancio per via telematica, con notevole risparmio di costi aggiuntivi e, soprattutto, di carta. Ne dà notizia il dipartimento della finanza locale del Mininterno, nella nota n. 7174 di ieri, con la quale si comunica che è già operativa la fase di consegna delle credenziali di accesso agli enti locali che hanno già richiesto di trasmettere la certificazione del proprio bilancio di previsione 2010 (ex articolo 161 Tuel) per il tramite della Pec. Si tratta, infatti, di una modalità che rende più veloce la trasmissione e l’acquisizione delle certificazioni fra la stessa direzione centrale delle finanza locale e le singole amministrazioni locali. Un mezzo sicuro e certo e che, peraltro, è in linea anche con le disposizioni di cui all’articolo 27 del decreto legge n. 112 del 2008 in tema di riduzione dell’utilizzo della carta, nonché con gli orientamenti del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica. Con la nota dello scorso 10 maggio, inerente le certificazioni in esame, il Viminale invitava tutti i prefetti a voler sensibilizzare gli enti locali della competente provincia «sulla utilità e opportunità di far ricorso alla trasmissione telematica», in luogo di quella cartacea, dandone preventiva comunicazione alla stessa Direzione centrale della finanza locale, entro e non oltre il 14 giugno scorso, in modo da ottenere le credenziali informatiche (Userid e password) necessarie per poter accedere al sistema (Tbel) ed effettuare tale tipo di trasmissione, in conformità alle modalità che sono indicate nel decreto mininterno dell’11 marzo 2010. Ora, la nota di ieri, informa che tra gli enti che hanno richiesto le credenziali di accesso, «una parte cospicua» ha già utilizzato le userid e le password ricevuto per potersi configurare nella procedura di trasmissione tramite Pec e che già diciotto enti locali hanno trasmesso la certificazione in questione. Deficit strutturale. Il dipartimento della finanza locale, con la circolare n. 14, ha poi diffuso chiarimenti in ordine ai parametri di deficitarietà strutturale previsti dal dm 24/9/2009, in particolare sulla consistenza dei debiti fuori bilancio. Il parametro è negativo se la soglia venga superata in tutti gli ultimi tre anni, nel senso che essa deve essere superiore all’1% dei valori di accertamento delle entrate correnti dell’anno di riferimento del rendiconto e nei due anni precedenti. In altri termini, si precisa che il valore dei debiti fuori bilancio di ognuno degli ultimi anni va rapportato al valore degli accertamenti delle entrate correnti del corrispondente anno. Quanto al valore dei debiti fuori bilancio da considerare, esso è quello dei debiti riconosciuti come da metodologia per l’applicazione dei parametri approvata in sede di Conferenza stato-città e che fa riferimento al quadro contabile n. 10 del certificato per comuni e province e al quadro contabile n. 9 per le comunità montane.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento