Aranciate, limonate, chinotti. Per tutte le bevande analcoliche a base di frutta, comprese quelle con nomi di fantasia, sarà obbligatorio contenere almeno il 20% di frutta, contro il 12% attuale. È una delle principali modifiche introdotte al decreto sanità, 158/2012, al vaglio della commissione Affari sociali della camera, che passando in esame meno della metà degli emendamenti (in tutto sono 600, tolti gli inammissibili) ha cambiato anche le norme sui profili di responsabilità dei medici e ha introdotto un fondo, finanziato con le entrate dei giochi, per curare la ludopatia. Il cambio di rotta sulle bevande a base di frutta si è ottenuto con l’ok a un emendamento presentato da deputati della commissione agricoltura, presidente Paolo Russo in testa, con la ratio «mai più aranciate senza arance». L’effetto della norma, spiega Russo, dovrà produrre un cambio nella composizione delle bevande, che dovranno altrimenti cambiare denominazione e togliere anche dai loghi richiami alla frutta. I deputati intanto hanno anche vagliato l’articolo sulla responsabilità dei medici, stabilendo che i camici bianchi, quando hanno seguito le linee guida e le buone pratiche riconosciute dalla comunità scientifica internazionale, sono responsabili solo in caso di «colpa grave o dolo». Una misura che piace agli stessi medici, come ha commentato il presidente della Federazione degli Ordini, Amedeo Bianco. Novità anche per l’aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza. La commissione ha stabilito che la ludopatia entrerà si’ nei Lea ma sarà «coperta» da un fondo apposito finanziato con i proventi che lo stato incassa dai giochi. Mentre è stato fissato alla fine di maggio del 2013 anche il termine per l’aggiornamento del nomenclatore tariffario per le protesi e gli ausili, dopo un serrato confronto in commissione sollevato da una proposta di modifica dell’Idv.
Bevande analcoliche con almeno il 20% di frutta
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