Autovetture sobrie per la pubblica amministrazione. Infatti, la cilindrata, potenza, gli allestimenti interni, non dovranno eccedere le normali esigenze di utilizzo delle vetture stesse. Così operando, si potranno raggiungere quegli obiettivi di contenimento della spesa pubblica in merito alle vetture in dotazione alla pubblica amministrazione. Inoltre, via libera al car sharing tra le stesse p.a. e nuovo monitoraggio per il parco macchine in dotazione alle p.a. fino al 31 dicembre 2010. Queste alcune delle indicazioni fornite dal ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, nel testo della direttiva n.6/2011, riguardante le misure di contenimento e razionalizzazione della spesa delle pubbliche amministrazioni in merito all’utilizzo delle autovetture. Forte delle recenti disposizioni in merito, introdotte dalla manovra correttiva del 2010, secondo cui le p.a. non possono effettuare spese di ammontare superiore all’80% di quella sostenuta nel 2009 per l’acquisto la manutenzione o il noleggio di vetture, il titolare di palazzo Vidoni rileva nella sua nota che, da questa rigida contrazione, le p.a. adesso sono obbligate a elaborare «strumenti gestionali innovativi che consentano di assicurare l’efficienza e l’efficacia del servizio, pur in presenza di minori risorse». Sul punto, la funzione pubblica aveva già trattato la materia lo scorso anno con un’apposita direttiva (anche questa riportante il numero 6). Adesso Brunetta vuole dare ulteriori indicazioni alle amministrazioni per poter così compensare un livello soddisfacente di erogazione del servizio con le politiche di bilancio. Innanzitutto, la proposta è quella che le p.a. dismettano il loro parco macchine di proprietà, a vantaggio di altre forme (per esempio, il leasing). Per la p.a. possedere una vettura dovrà infatti essere limitato ai soli casi in cui si possa documentare un risparmio e che la vettura sia conforme alle prescrizioni comunitarie in termini di rispetto ambientale. Piuttosto, si legge tra le righe della direttiva, le p.a. dovranno fare attenzione a delle prescrizioni nella scelta dell’autovettura di servizio. Il ministro, infatti, rileva che è fondamentale la selezione del modello e della cilindrata. Contenere i costi relativi alle vetture infatti, potrà derivare dalla riduzione della potenza, della cilindrata, dei consumi, dei premi assicurativi e delle spese di manutenzione, senza dimenticare che non si dovrà eccedere nella scelta dell’allestimento interno, Insomma, «modelli con caratteristiche sobrie che non eccedano le esigenze di utilizzo delle vetture». Per risparmiare, le p.a. potranno attivare contratti di locazione o noleggio con o senza conducente, ma anche con società di tassisti, ovvero rivolgersi agli strumenti messi a disposizione dalla Consip. Una minore spesa, inoltre, potrà derivare dall’adozione di strumenti di utilizzo condiviso delle vetture (car sharing). Vale a dire che due o più amministrazioni, per percorsi in tutto o in parte coincidenti, a fronte di esigenze di servizio programmate, potranno dividersi la vettura di servizio. Tutte queste operazioni potranno garantire, inoltre, la riduzione del personale attualmente impegnato nella conduzione o gestione del parco auto, a beneficio delle stesse p.a. che, dopo percorsi formativi, potrebbero utilizzarlo in altri settori. Nuovo monitoraggio. Come già avvenuto lo scorso anno (dove sono state censite complessivamente 86.000 auto blu), con la direttiva in esame, si dà l’avvio al nuovo monitoraggio delle vetture in dotazione alle p.a., relativo all’intero anno 2010. Entro il prossimo 29 aprile, grazie ad un prossimo questionario che il Formez inviare alle pubbliche amministrazione, si dovrà trasmettere il numero di auto cosiddette «blu blu» (per esempio, quelle utilizzate dalle alte cariche dello stato), «blu» (quelle di servizio) e «grigie» (quelle a disposizione degli uffici), il numero e la tipologia degli assegnatari delle auto di rappresentanza e le unità di personale adibito alla guida con il relativo costo.
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