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Riforma Madia: Testo Unico pubblico impiego
La posizione del ministro Marianna Madia sul rilevante tema è motivata, secondo quanto spiegato più volte da lei stessa, per il fatto che nel privato, qualora il lavoratore non venga reintegrato si dà luogo all’indennizzo, elemento chiarmanete oneroso nel settore pubblico poiché il carico dello stesso andrebbe a scaricarsi sugli stessi cittadini.
Tra le novità principali portate dalla bozza del nuovo decreto sul pubblico impiego, vanno segnalate: la procedura “sprint” che porta alla sospensione in 48 ore e all’uscita in 30 giorni di chi viene visto timbrare l’entrata senza poi andare in ufficio si estende a tutti i comportamenti punibili con il licenziamento e colti in flagrante: comportamenti che a loro volta si estendono, e oltre ad assenze ingiustificate, falsi documentali e condotte aggressive comprendono anche le violazioni gravi e reiterate dei codici di comportamento, la ripetuta valutazione negativa e, per i dirigenti, il mancato esercizio con dolo o colpa grave, dell’azione disciplinare. Per i procedimenti disciplinari ordinari, invece, i termini scendono da 120 a 90 giorni.
Entro fine febbraio il testo
Il governo dunque sta lavorando assiduamente al Testo Unico, idoneo a riscrivere le regole del pubblico impiego, previsto per la fine del mese di febbraio, prima della scadenza della delega. Si tratta a tutti gli effetti del provvedimento chiamato ad attuare la riforma Madia sulle regole per gli statali e a preparare il terreno per far ripartire le trattative sui contratti.
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