Rispetto allo stesso mese del 2009, a settembre le assenze per malattia dei dipendenti pubblici sono diminuite del -4,4% (le giornate medie di assenza sono pari a 0,8 per dipendente). Si sono inoltre evidenziate riduzioni sia degli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni (-12,4%) sia delle assenze per altri motivi (-4,9%). Si tratta come al solito di stime riferite al complesso delle amministrazioni pubbliche ad esclusione dei comparti scuola, università, pubblica sicurezza e vigili del fuoco. La rilevazione statistica, realizzata dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione in collaborazione con l’Istat, si basa sui dati trasmessi in via telematica a Palazzo Vidoni da 4.485 amministrazioni pubbliche.
Il monitoraggio conferma come la Legge n. 133/2008 abbia ridotto in misura significativa i giorni di assenza per malattia. A quasi trenta mesi dalla sua approvazione, la riduzione media delle assenze per malattia procapite dei dipendenti pubblici è infatti pari a circa -35%. Un dato che corrisponde a 65.000 dipendenti in più ogni anno sul posto di lavoro (una cifra superiore a tutta la popolazione residente nel Comune di Viterbo). I tassi di assenteismo del settore pubblico si sono così riallineati a quelli del settore privato: un successo che si traduce in una maggiore qualità e quantità dei bei e dei servizi pubblici erogati ai cittadini.
Con riferimento alle assenze per malattia, nello scorso mese di settembre le riduzioni più significative del fenomeno sono state registrate negli Enti di previdenza (-15,5%), nelle Aziende sanitarie locali (-8,1%) e nelle Regioni e Province autonome (-6,0%). Quanto agli eventi di assenza superiori a 10 giorni, contrazioni molto sensibili del fenomeno sono avvenute nelle altre PA centrali (-27,3%), nelle Aziende ospedaliere (-22,6%), nel comparto composto da Ministeri, Presidenza del Consiglio e Agenzie fiscali (-16,3%) e nelle Regioni e Province autonome (-12,5%). Per quanto riguarda invece le assenze per altri motivi, si osservano riduzioni nel comparto Sanità (-11,3% nelle Aziende sanitarie locali e -8,1% nelle Aziende ospedaliere), nelle Amministrazioni provinciali (-11,1%), nel comparto composto da Regioni e Province autonome (-6,6%) e presso gli Enti di previdenza (-2,6%).
Nelle diverse macro-aree del Paese le assenze per malattia registrano variazioni percentuali comprese tra il -7,2% delle Regioni del Mezzogiorno e il -1,2% delle Regioni del Nord Est. Gli eventi di assenza per malattia superiori a 10 giorni registrano invece forti contrazioni nelle Regioni del Centro (-15,8%) e del Mezzogiorno (-14,5%) così come nelle Regioni del Nord Ovest (-5,8%). Anche le assenze per altri motivi registrano a settembre riduzioni in tutto il Paese: nel Mezzogiorno (-8,3%), nel Nord Est (-6,3%), nel Nord Ovest (-3,9%) e al Centro (-2,7%).
La rilevazione statistica evidenzia casi di riduzione delle assenze per malattia particolarmente significativi.
Nel comparto Ministeri spiccano i dati del Ministero dell’Interno (-22,0%), del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (-10,8%), del Ministero dell’Istruzione (-10,5%), del Ministero delle Infrastrutture (-4,6%), del Ministero della Giustizia (-4,1%) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (-3,9%) mentre si registra un aumento del fenomeno presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri (+2,3%), il Ministero dello Sviluppo Economico (+2,7%) e quello per i Beni e le Attività Culturali (+3,1%).
Nel comparto delle Agenzie fiscali le assenze per malattia diminuiscono all’Agenzia del Territorio (-11,0%) e all’Agenzia delle Entrate (-3,1%), restano sostanzialmente invariate all’Agenzia delle Dogane (-0,6%) e aumentano in misura rilevante all’Agenzia del Demanio (+15,6%).
Le Regioni e le Province autonome in cui si registrano le diminuzioni più sensibili di assenze per malattia sono invece Valle d’Aosta (-34,2%), Abruzzo (-26,8%), Sicilia (-18,0%) e Campania (-13,3%). Quanto alle Province, clamorose riduzioni del fenomeno si registrano in quelle di Novara (-56,1%), Reggio Emilia (-50,2%), Piacenza (-46,3%), Vercelli (-41,5%), Viterbo (-40,2%), Trieste (39,8%), Verbano-Cusio-Ossola (-37,7%), Campobasso (-37,5%), Alessandria (-35,9%) e Forlì-Cesena (-33,0%).
Tra i Comuni con più di 500 dipendenti si segnalano Arezzo (-46,3%), Rimini (-34,7%), Pavia (-29,8%), Lucca (-26,5%) e Caserta (-25,5%). Per quanto riguarda invece i Comuni con 100-499 dipendenti, spiccano i dati di Cavriago (-81,4%), Carini (-79,3%), Poggibonsi (-75,2%), Campione d’Italia (-73,6%) e Luino (-73,4%). Infine, tra quelli con 50-99 dipendenti altrettanto clamorosi sono i casi di Langhirano (-92,1%), Tavarnelle Val di Pesa (-91,7%), Castellarano (-90,2%), Minerbio (-88,9%) e San Giustino (-88,5%).
Record mensile di riduzione dell’assenteismo per malattia anche nelle Asl di Chioggia (-54,9%), di Venosa (-48,1%), di Caltanissetta (-45,2%) e di Foggia (-44,9%). Tra le Aziende ospedaliere, si segnalano quelle dell’Ospedale di Circolo di Melegnano (-30,1%), del San Filippo Neri (-23,0%), dell’Ospedale G. Rummo (-23,0%), del San Luigi di Gonzaga (-20,0%) e degli Ospedali Riuniti Papardo (-18,9%). Significativi risultati si registrano anche tra il personale di IPOST (-21,5%), dell’ENPALS (-19,3%), dell’INAIL (-18,1%), dell’INPS (-17,2%) e dell’INPDAP (-11,2%) mentre si assiste a un forte incremento delle assenze per malattia presso l’ENAM (+38,5%). Infine, riduzioni del fenomeno sono state registrate tra i lavoratori del Consorzio per l’area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste (-81,5%), dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica (-49,2%), del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (-35,3%) e dell’ISTAT (16,1%).
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