Appalti pubblici in Europa, on line studio comparato

l 14 Dicembre 2010
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La presidenza italiana del PPN (Public Procurement Network), ha pubblicato uno studio comparato sui diversi sistemi normativi e strutture di riferimento in materia di appalti pubblici in 31 paesi (27 Stati membri dell’UE più Macedonia, Norvegia, Svizzera e Turchia).

Lo studio, denominato “The comparative survey on the national public procurement systems across the PPN”, è stato realizzato nell’ambito del Programma di Presidenza del PPN ed è stato curato dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici in cooperazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie.

La ricerca analizza i differenti sistemi di regole esistenti nei Paesi esaminati con il proposito di favorire un’armonizzazione delle procedure in tema di appalti pubblici ed è disponibile sul portale della Rete europea per gli appalti pubblici, insieme ai risultati delle indagini promosse dalla Presidenza italiana, sulle Piccole e Medie Imprese e sui requisiti di ordine generale, realizzati rispettivamente dalle delegazioni francese ed inglese.

“Nell’ambito della cooperazione con la Commissione Europea – ha dichiarato Giuseppe Brienza, Presidente dell’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici – lo studio si pone in rapporto di complementarietà rispetto alla valutazione in corso dell’applicazione delle direttive sugli appalti pubblici, a cinque anni dall’ entrata in vigore. Lo scambio di best practice che il network promuove – ha concluso il presidente dell’Autorità – può assumere un significato compiuto solo ove si possa comprendere in quale contesto normativo esse si sono prodotte.”

La Rete Europea per gli Appalti Pubblici, nata il 31 gennaio 2003 a Copenaghen, è stata creata con lo scopo di contribuire alla realizzazione di un mercato unico in materia di appalti e, dall’8 giugno 2009, è presieduta dall’Italia. La presidenza italiana è assunta dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici in cooperazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e resterà in carica fino al giugno 2011.

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