ROMA – Una correzione, un coordinamento formale, la revisione di un errore materiale. Di certo, un pasticcio. Il testo del decreto liberalizzazioni, arrivato alla Camera oggi per la seconda lettura, presenta una differenza rispetto a quello approvato dal Senato alla fine della scorsa settimana. Una differenza inserita con una rilettura fatta all’ultimo secondo dal Governo, che nella sostanza lascia invariate le soglie della trattativa privata. Niente riduzione, dunque, al contrario di quanto risultava scritto nel maxi-emendamento del Governo approvato dal Senato. Oggetto dell’aggiustamento, un solo comma, ma decisivo per il settore degli appalti: il secondo dell’articolo 40-bis, che adesso è stato cancellato. La modifica è avvenuta in sede di revisione del testo in Aula da parte del Governo ed è stata catalogata come correzione di «errore materiale nella trasposizione del testo approvato dalla Commissione». «Evidentemente – spiega un funzionario in Parlamento – era stato trovato l’accordo per non inserire quel passaggio, approvato in Commissione, nel maxiemendamento. Quando si sono accorti che era stato inserito, lo hanno eliminato grazie a questo stratagemma». Si tratta, esattamente, del passaggio che andava a rivedere una serie di modifiche messe in atto dal decreto sviluppo (decreto legge 70/2011) sul Codice appalti. In dettaglio, cambiava la soglia per la procedura negoziata: da un milione di euro a 500mila euro. Più garanzie, più trasparenza, più gare. E a cascata, poi, venivano ritoccate diverse altre procedure. Si riduceva l’applicabilità della trattativa privata senza pubblicazione di bando a seguito di gara deserta: il limite massimo scendeva a un milione di euro. Modifica simile per la procedura negoziata con bando. Scendeva a un milione (da 1,5 milioni di euro) anche la soglia per la procedura ristretta semplificata. Adesso tutto viene cancellato. O meglio: tutto resta com’era. Le soglie per la trattativa privata non vengono toccate.
Appalti, niente soglia di gara nel decreto liberalizzazioni
Marcia indietro
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