Lotta al lavoro nero, arginare il fenomeno delle infiltrazioni malavitose nel sud pontino e lungo il litorale. Ridurre gli infortuni nei cantieri e l’illegalità dovuta ai ribassi d’asta del 60 per cento negli appalti pubblici. L’ombra della criminalità organizzata avanza nel Lazio. Nasce così, dal protocollo d’intesa firmato ieri tra il comando dei carabinieri per la Tutela del Lavoro e il Comitato paritetico territoriale per la prevenzione degli infortuni, l’igiene e l’ambiente, una task force per contrastare le irregolarità nel settore dell’edilizia e aumentare la sicurezza nei cantieri. Cresce l’allarme per il rischio di infiltrazioni malavitose nella Capitale. Carlo Nicolini, il presidente del Comitato paritetico territoriale (Cpt) di Roma e Provincia, ha sottolineato: “Negli appalti del Comune ci sono ribassi del 58 per cento ed è un’indecenza. Si tratta di offerte in saldo dei lavori pubblici che fanno sì che imprese strutturate da anni, con tutte le carte in regola, oggi non possano partecipare alle gare”. Ma l’assessore capitolino ai Lavori Pubblici, Fabrizio Ghera, ha rassicurato: “Stiamo lavorando per non aggiudicare definitivamente appalti con ribassi eccessivi ritenuti anomali”. E il vicepresidente Ctp Andrea Cuccello ha precisato: “Il 50 per cento operai sono stranieri, una manodopera che può facilmente essere sfruttata da ditte senza scrupoli”. L’allarme riguarda anche la mancanza di prevenzione nei cantieri con 76 infortuni avvenuti nel primo semestre, il 25 per cento dei lavoratori in nero e le morti bianche: in tutta la regione, fino a giugno, hanno perso la vita sei persone, la metà rispetto a quelle registrate in tutto il 2009. “In questi primi mesi i casi maggiori di lavoro irregolare sono stati riscontrati nei settori della ristorazione, turismo e agricoltura”, ha spiegato il comandante dei carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma, Aniello Speranza. “Se si visitano gli smorzi alle sei di mattina ancora si trovano centinaia di persone, per lo più provenienti dell’est Europea, che vengono reclutati in maniera irregolare e pagati con una media di 40 euro al giorno”, ha aggiunto Cuccello. Durante i primi sei mesi dell’anno, i militari hanno eseguito 70 ispezioni sui luoghi di lavoro ed elevato 1.466 multe. In vetta alle violazioni contestate, in 45 casi non sono state rispettate le norme per la prevenzione degli infortuni nel campo delle costruzioni (dal mancato utilizzo dei caschi alle scarpe antiinfortunistica). L’accordo siglato, della durata di due anni, prevede corsi e stage presso cantieri e un comitato tecnico scientifico che “avrà il compito di approfondire le linee guida in materia di qualità e sicurezza”, ha aggiunto il comandante nazionale dei carabinieri per la Tutela del Lavoro, Luciano Annichiarico.
Appalti, è allarme criminalità “Offerte al ribasso fino al 60%”
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