L’Aran, commenta così le recenti notizie apparse sulla stampa sull’andamento delle retribuzioni dei pubblici dipendenti secondo i dati di Bankitalia:
“I dati di Bankitalia mostrano effettivamente una dinamica retributiva sostenuta per i pubblici tra l’anno 2002 ed il 2010. E’ tuttavia importante notare che il dato complessivo di crescita, pari al 22,4%, è la risultante di un aumento del 17% realizzato tra il 2002 ed il 2005 e del 5,4% tra il 2006 ed il 2010. Ancor più nel dettaglio gli ultimi due anni (2008 e 2009) hanno fatto registrare una crescita in termini reali di appena 0,60%. Questo conferma tutte le recenti evidenze (non in valore reale) sia della Corte dei Conti (+ 0,76% del 2009 sull’anno precedente), sia dell’Istat (che il 31 marzo aveva quantificato in + 0,5% la crescita per l’anno 2010) sia dell’Aran che nel proprio Rapporto semestrale n. 1/2010 aveva già da tempo stimato un sensibile raffreddamento delle dinamiche retributive da attribuire in larga misura al blocco della contrattazione nazionale ed alle stringenti disposizioni introdotte anche sulla contrattazione di secondo livello.
D’altro canto la crescita retributiva negli anni tra il 2002 ed il 2007 è stata esaminata a fondo nei rapporti periodici dell’Aran da cui è emerso con chiarezza che rispetto ad una contrattazione nazionale sostanzialmente in linea con l’inflazione effettiva la contrattazione di secondo livello ha prodotto un innalzamento delle retribuzioni sopratutto in quei settori in cui è maggiore l’autonomia di bilancio e la capacità di spesa delle amministrazioni.
Va osservato, da ultimo, che la crescita delle retribuzioni del personale non contrattualizzato (polizia, forze armate, magistrati, prefetti etc.) non è influente sul dato complessivo in quanto rappresenta circa 1/6 della totalità dei pubblici dipendenti e la loro dinamica retributiva non si discosta in modo significativo rispetto a quella del restante personale pubblico”.
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