ANCI: nel decreto enti locali consentire il reclutamento di profili professionali infungibili superando il blocco delle assunzioni

La richiesta è stata inaspettatamente disattesa nel decreto enti locali

24 Giugno 2015
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“Come ANCI ribadiamo l’esigenza di procedere al tempestivo avvio delle procedure di ricollocazione del personale provinciale e all’adozione dei provvedimenti attuativi mancanti, nel contesto dei quali devono essere individuate anche le soluzioni applicative atte a superare le rigidità delle norme”, ha dichiarato Umberto Di Primio, Sindaco di Chieti e Vicepresidente ANCI con delega alle politiche del personale.

“Il rallentamento nell’attuazione del riordino delle funzioni di città metropolitane e province contenute nella legge Delrio – ha spiegato Di Primio – ha determinato una condizione di stasi anche rispetto alla ricollocazione del personale determinando gravi criticità. Una recentissima deliberazione della Sezione delle autonomie della Corte dei conti ha affrontato rilevanti questioni deferite da Sezioni regionali sulle problematiche interpretative poste dall’applicazione della legge di stabilità sulla ricollocazione del personale provinciale. La complessità delle questioni è sintomatica delle difficoltà che i comuni stanno fronteggiando, soprattutto in conseguenza della compressione delle politiche di reclutamento del personale, che si sono tradotte in un sostanziale blocco delle assunzioni”.

“I comuni sono attualmente impossibilitati a dare seguito alla propria programmazione del fabbisogno di personale, con un pregiudizio rispetto all’erogazione dei servizi ai cittadini. A fronte di questa condizione di grave ritardo, i comuni stanno facendo la loro parte, i dati statistici riportati sul portale della mobilità del Dipartimento per la Funzione pubblica confermano infatti come la quasi totalità dei comuni capoluogo abbiano risposto alla rilevazione delle proprie capacità assunzionali. Ma il portale ancora non consente un concreto incontro tra domanda ed offerta di mobilità.  La stessa Corte dei conti ha rilevato come nei comuni esistano posti in organico che non possono essere ricoperti ricollocando il personale provinciale, in quanto riferiti a figure professionali non presenti nel personale provinciale”.

“Ribadiamo pertanto – ha sottolineato il Vicepresidente ANCI – la richiesta, inaspettatamente disattesa nel decreto-legge enti locali, di consentire ai comuni il reclutamento di tali figure professionali, condizione necessaria per non mettere a rischio l’erogazione di servizi fondamentali, quali quelli educativi e scolastici. Il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale non contiene importanti misure condivise con il Governo, come quella destinata a sbloccare le assunzioni di insegnanti ed educatori, e quella volta a consentire la proroga dei contratti a termine per le città metropolitane e le province derogando al patto di stabilita”’.

“Allo stesso tempo – ha concluso Di Primio – sono state introdotte disposizioni particolarmente critiche, come quella relativa alla ricollocazione della Polizia provinciale, con la quale si introduce un blocco totale al reclutamento degli agenti e si impedisce, proprio all’inizio della stagione estiva, addirittura il ricorso ai contratti stagionali”.

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