“Chiediamo al presidente Monti un decreto che sblocchi subito 9 miliardi da impegnare per spese in investimenti ed opere. Ma senza risposte concrete entro la prima metà di aprile, chiederemo ai comuni di autorizzare tutti i pagamenti dovuti, utilizzando un modello di delibera con l’obiettivo di garantire la coesione sociale ed i servizi essenziali delle comunità”. Lo annuncia il presidente dell’Anci Graziano Delrio, in una conferenza stampa al termine dell’Ufficio di presidenza dell’associazione. Accanto a lui Gianni Alemanno, sindaco di Roma e presidente del consiglio nazionale ed Alessandro Cattaneo, vice presidente vicario dell’associazione e sindaco di Pavia. L’Anci ha anche stabilito di organizzare a Roma, il 21 marzo, alle ore 11,30 presso il Teatro Capranica, una iniziativa pubblica aperta alle parti sociali, ai soggetti istituzionali ed associazioni, per riportare l’attenzione sul tema dello sblocco dei pagamenti e dello sviluppo, chiedendo di essere ricevuta sia alla Camera che al Senato. Nella stessa sede, ma a partire dalle ore 11, è stato convocato il Consiglio nazionale dell’associazione.
“Abbiamo chiesto ed ottenuto l’adesione di numerose forze economiche e sociali, che hanno in questi giorni pienamente sposato il nostro appello a sbloccare i pagamenti per salvare l’economia dal completo dissesto”, ha spiegato Delrio. “Ma ci rivolgiamo anche a tutte le forze politiche in Parlamento perché assumano iniziative legislative che possano portare a soluzione le nostre richieste”, ha sottolineato.
Il presidente Anci si è detto ancora una volta convinto che l’attuale governo, che sta trattando in Europa l’allentamento del patto di stabilità, ha tutte le possibilità di intervenire in autonomia. “Non c’è bisogno di alcuna autorizzazione da Bruxelles, il governo faccia un decreto che autorizzi i pagamenti alle imprese e non troverà di certo alcuna opposizione in Parlamento”. Del resto “se la Spagna ha rinegoziato 27 miliardi non capisco perché non lo possa fare l’Italia che è il paese europeo con il miglior rapporto deficit/Pil”, ha aggiunto Delrio che ha concluso: “A noi pare che l’austerità è diventata mortale, chiediamo una sobrietà intelligente”.
Da parte sua Alemanno ha parlato di “una scelta dell’Anci molto forte che è un segnale al Governo. Come associazione ancora una volta abbiamo preso una decisione totalmente unitaria, i Comuni – ha aggiunto Alemanno – potrebbero dare una spinta alla crescita ma il patto di stabilità paralizza qualsiasi scelta. Per questo motivo – ha concluso il sindaco di Roma – il primo punto in agenda del nuovo Governo deve essere la discussione sul patto di stabilità”.
Per Cattaneo quella assunta oggi è una “decisione forte, che prendiamo per le piccole imprese del territorio e per dare ossigeno ad un tessuto produttivo in agonia”. “In questi anni – ha detto il vice presidente Anci – si è parlato sempre di contrazione del debito senza guardare mai in modo concreto alle modalità per rilanciare il prodotto interno lordo”.
All’iniziativa pubblica aperta hanno finora aderito tutte le Anci regionali, la Rete Borghi più belli d’Italia, Upi, Cgil, Uil, Confartigianato, Alleanza delle cooperative, Forum delle famiglie.
Saranno al Capranica anche l’Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, alla quale aderiscono circa 20mila imprese privare specializzate in opere pubbliche, edilizia abitativa, commerciale e industriale e Rete Imprese Italia, nata per favorire la promozione e il consolidamento delle imprese come componenti fondamentali del sistema economico e della società civile.
Conferma la propria partecipazione il Forum Terzo Settore, che rappresenta oltre 100 organizzazioni nazionali di secondo e terzo livello che operano negli ambiti del volontariato, dell’Associazionismo, della cooperazione sociale, della solidarietà internazionale, della finanza etica, del commercio equo e solidale.
Inoltre aderiranno i deputati Pierpaolo Baretta e Cesare Damiano ed il senatore Sergio Lo Giudice del Pd, ed il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
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