Si è conclusa venerdì scorso la XXXII Assemblea annuale dell’ANCI che ha avuto luogo al Lingotto di Torino, dal 28 al 30 ottobre. La nostra redazione ha chiesto all’Avv. Ernesto Belisario, Fondatore e titolare dello Studio Legale Belisario e Docente a contratto presso l’Università degli Studi della Basilicata, di fare un sintetico bilancio su quello che è emerso dal convegno.
E.B.: Dalla mia prospettiva, anche se parziale, non posso che sottolineare come quest’anno, a differenza della trascorse edizioni alle quali ho sempre partecipato, sia emerso dal clima generale dell’Assemblea una più spiccata attenzione verso l’innovazione. La sensazione percepita, dunque, traccia un ambiente amministrativo molto più ricettivo verso l’intero comparto delle innovazioni, tecnologiche e digitali.
Rispetto agli anni passati, infatti, sono state più numerose le Amministrazioni locali che, pur dovendo far fronte a tutte le difficoltà di bilancio a cui sono ancorate, hanno messo in atto o sono in procinto di farlo nuove forme per riuscire a reinventarsi, proficuamente ed efficacemente, attraverso la predisposizione di nuove misure e servizi innovativi, soprattutto a favore dei cittadini.
A dimostrazione di ciò, posso citare i diversificati incontri che durante la tre giorni di convegni e dibattiti si sono alternati sul tema del digitale. Sempre più amministrazioni, infatti, si attivano per erogare nuove forme di servizio e conseguentemente perfezionare nuove forme di comunicazione con il cittadino, anche attraverso canali meno istituzionalizzati come Whatsapp o altre applicazioni appositamente create per facilitare la connessione tra ente pubblico e cittadinanza.
Passi avanti sono emersi anche sul versante della digitalizzazione della pubblica amministrazione che sembra proseguire anche in molti settori ed uffici degli enti locali, nonostante l’età media dei dipendenti pubblici, continuando ad essere ancora molto alta soprattutto rispetto alla media europea, spesso rappresenti un ostacolo a qualsiasi riforma, in particolar modo quella digitale. Ritengo, infatti, che sia anche grazie alla nuova generazione di amministratori pubblici che la mentalità generale di chi amministra i comuni stia gradualmente cambiando per poter raccogliere le sfide del futuro e così far fronte a questo nuovo commitment.
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