ANCI: “Decreto sicurezza e immigrazione, messo a rischio un sistema delicato”

I temi di rilievo trattati dal Coordinamento delle Città metropolitane: “Mentre per le periferie sarà battaglia in tribunale”

26 Settembre 2018
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“Abbiamo condiviso la constatazione che il decreto legge sicurezza e immigrazione (c.d. Decreto Salvini) contiene qualche luce e diverse ombre. Noi non abbiamo problemi a consegnare oggi stesso le chiavi degli SPRAR al Governo: può gestirli il ministero attraverso le prefetture. Ma è il principio che va salvato, il principio di una distribuzione dei migranti proporzionata al numero di abitanti. È l’unico modo per evitare tensioni sociali di cui alla fine sarebbero i sindaci a doversi curare”. Queste le dichiarazioni a caldo del presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, al termine della riunione di coordinamento dei sindaci metropolitani che si è svolta ieri a Milano.

Al vertice hanno partecipato con Decaro, il coordinatore e sindaco di Firenze, Dario Nardella, i sindaci di Milano, Giuseppe Sala, Genova, Marco Bucci, Bologna, Virginio Merola, Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco metropolitano di Torino Marco Marocco. All’attenzione degli amministratori delle città maggiori le questioni di attualità, non solo il decreto legge su immigrazione e sicurezza, ma anche l’imminente manovra finanziaria (Legge di Bilancio 2019) e il blocco dei finanziamenti del Bando Periferie (dopo il caos Milleproroghe). “Per recuperare il miliardo e seicento milioni sottratto ai Comuni con il Milleproroghe e non ripristinato, nonostante le promesse, faremo ricorso ai TAR e alla Corte costituzionale – annuncia Decaro – e non intendiamo tornare ai tavoli di confronto con il Governo fino a quando non assumeranno provvedimenti che vadano nella direzione annunciata dal presidente Conte: consentire ai sindaci di eseguire i progetti per i quali hanno firmato solennemente un contratto a Palazzo Chigi e preso impegni con i cittadini”.

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