ANCI: “Città metropolitane, necessario tagliando alla Legge Delrio su funzioni e risorse”

I vertici ANCI riuniti a Firenze: le parole del presidente Decaro

6 Marzo 2017
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“La Legge Delrio ha bisogno di un tagliando anche alla luce del risultato del referendum che ha mantenuto le Province e quindi delle funzioni, impropriamente in capo alle Città metropolitane, che le Regioni non ci indennizzano”. Lo ha detto il presidente dell’ANCI, Antonio Decaro, a margine di “ANCI Ascolta”, preludio dell’assemblea regionale ANCI Toscana che si è svolta venerdì scorso a Palazzo Vecchio di Firenze.

Città metropolitane

“In questi anni – ha spiegato Decaro – abbiamo subìto tagli importanti proprio perché alle Città metropolitane dovevano essere demandate solo funzioni relative a strade e scuole oltre a funzioni di pianificazione. Molte funzioni invece – ha proseguito il numero uno ANCI – restano ancora di nostra competenza, nonostante non siano state stanziate risorse per gestirle. Questo ci costringe a drenare soldi che vorremmo dedicare alla manutenzione delle scuole e delle strade. Va quindi creato un meccanismo di correlazione tra Città metropolitana e Province, una ‘rete’ insomma senza la quale rischiamo seri problemi di gestione”.

Immigrazione

Il presidente ANCI è inoltre intervenuto anche sul tema immigrazione: “I decreti Minniti possono rappresentare un modo nuovo per affrontare l’emergenza migranti, secondo una gestione non più emergenziale ma strutturale”. “Nell’ultimo anno – ha ricordato a proposito Decaro – abbiamo registrato circa 181 mila presenze di prima accoglienza su cui i sindaci hanno messo la faccia”. Ma il flusso, secondo il presidente ANCI “va gestito tramite il sistema dello Sprar e distribuito su tutto il territorio nazionale, con un numero di migranti controllato che è di circa tre per ogni mille abitanti. Questo per evitare concentrazioni di arrivi come a Cona, dove la prefettura ha inviato mille migranti in una comunità di tremila residenti. La concentrazione è un problema per i migranti e per i residenti e può sfociare in episodi di intolleranza oltre a gravare sulla qualità dei servizi per chi ospita e per chi è ospitato”.
Secondo il sindaco di Bari quindi “le prefetture non possono gestire questo fenomeno perché non hanno il rapporto quotidiano con la comunità che ha un sindaco: i cittadini è al sindaco che ricorrono per lamentare questo tipo di problemi”.
“Per questo – ha concluso Decaro – è giusto che siano i sindaci a gestire il fenomeno, su base volontaria e con la clausola di salvaguardia prevista dall’accordo ANCI-Viminale, clausola che ha permesso al sindaco di Vitulano di respingere altri migranti inviati dalla prefettura, proprio in virtù dell’adesione allo SPRAR e quindi del limite di migranti  stabilito”.

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