“Un provvedimento d’urgenza che riduca le sanzioni per violazione del Patto di stabilità per l’anno 2015 e la costituzione di un tavolo di confronto per la più generale revisione dell’impianto sanzionatorio connesso al nuovo saldo di competenza a partire dal 2017, al fine di renderlo più aderente alle nuove esigenze di controllo della finanza locale”. Sono queste le richieste contenute nella lettera che il Presidente dell’ANCI, Piero Fassino, ha inviato al Ministro dell’economia, Pier Carlo Padoan.
Dopo aver ricordato che “il 2015 è stato caratterizzato da modifiche normative e interventi restrittivi di grande impatto per la finanza locale” Fassino sottolinea che “l’avvio a regime del nuovo sistema contabile ha comportato un primo significativo accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità: circa 2,5 miliardi di euro, ben oltre le previsioni, con conseguente effetto di riduzione della spesa corrente”.
“Il passaggio alla nuova contabilità – aggiunge – ha modificato inoltre l’imputazione in bilancio di rilevanti quote di entrata che non sono più risultate utili ai fini del Patto, provocando difficoltà di copertura specifiche che si sono aggiunte al forte taglio di risorse subito nello stesso 2015 (circa 1,5 miliardi di euro)”.
“Le certificazioni del 31 marzo scorso – rileva Fassino – evidenziano che i Comuni hanno portato alla finanza pubblica un contributo ulteriore effettivo superiore ad un miliardo di euro, che va ad aggiungersi ai 1.600 milioni di euro annui del biennio 2013-2014. Tali valori – sostiene – possono essere considerati a tutti gli effetti un’ulteriore manovra aggiuntiva. L’aumento dei casi di sforamento del Patto, circa 150 Comuni nel 2015, riguarda soprattutto gli enti di piccole dimensioni, che sono quelli più colpiti dalla riduzione di risorse subita nel 2015 per l’avvio del sistema perequativo basato sui fabbisogni e sulle capacità fiscali standard. La dimensione delle sanzioni è complessivamente piccola (circa 90 milioni sulla base della regola vigente), ma di forte impatto sugli equilibri degli enti coinvolti: in un terzo dei casi la sanzione supera il 15% delle entrate correnti dell’ente con evidente insostenibilità per i bilanci dei comuni interessati”.
“In questo quadro – conclude il Presidente Fassino – la richiesta dell’ANCI è di una riduzione delle sanzioni per violazione del Patto di stabilità per l’anno 2015, in coerenza con quanto deciso lo scorso anno a seguito dell’Accordo in Conferenza unificata del 26 febbraio 2015, da stabilire in un provvedimento di urgenza nonché, contestualmente, la costituzione di un tavolo di confronto per la più generale revisione dell’impianto sanzionatorio connesso al nuovo saldo di competenza a partire dal 2017, al fine di renderlo più aderente alle nuove esigenze di controllo della finanza locale”.
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