I risultati positivi dell’incontro mattutino tra Grilli, il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, accompagnata dal direttore generale Giampaolo Galli, il presidente e il direttore generale dell’Abi, Giuseppe Mussari e Giovanni Sabatini, il presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, Ivan Malavasi per Rete Imprese Italia e Vincenzo Mannino segretario generale di Confcooperative, ha consentito ai tecnici delle imprese e delle banche di potersi rivedere con quelli del Tesoro e della ragioneria nel pomeriggio di ieri al Tesoro per chiudere il cerchio, leggere i quattro decreti e definire l’intera operazione.
Tra i nodi sciolti anche quello delle compensazioni tra crediti maturati con Enti locali, regioni e strutture sanitarie e le somme iscritte a ruolo. Ma mentre venerdì la posizione del Governo era di totale chiusura con la possibilità di compensare i soli debiti erariali, ieri il Tesoro avrebbe invece aperto alla compensazione anche dei debiti contributivi. Resterebbero comunque esclusi quelli di natura assicurativa che l’impresa ha con l’Inail.
Sarebbero state superate, inoltre, anche le resistenze del Tesoro e della Ragioneria sul blocco degli interessi al momento della certificazione del credito. Dopo l’incontro di ieri si sarebbe arrivati alla conclusione che gli interessi continuano a maturare.
È definito in tutti i suoi dettagli il quarto provvedimento del pacchetto “debiti Pa”, quello sul fondo di garanzia. L’articolo 4 del Dm Sviluppo ed Economia prevede che la garanzia diretta del Fondo è concessa nella misura massima del 70% dell’ammontare delle operazioni finanziarie di anticipazione del credito senza cessione dello stesso. Per l’ammissione alla garanzia del Fondo i crediti devono essere certificati dall’amministrazione debitrice, sia nell’ammontare, sia nella loro certezza, esigibilità e liquidità.
Intanto è l’Ance a dire no a nuove certificazioni per i crediti delle imprese del settore edile oltre a quelle già previste per legge.
«Qualsiasi ulteriore richiesta di certificazioni – ha sottolineato ieri il presidente dei costruttori edili Angelo Buzzetti – rappresenterebbe un ulteriore appesantimento burocratico che andrebbe a peggiorare la situazione finanziaria delle imprese di costruzione già enormemente gravate dal peso dei ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione».
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