All’esame del C.d.M. di oggi pomeriggio il d.d.l. semplificazioni > IL TESTO

Secondo le ultime bozze sarà un provvedimento più snello del previsto, solo 39 articoli, visto che alcune misure sono state anticipate nel cosiddetto

19 Giugno 2013
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Oggi pomeriggio il Consiglio dei Ministri si appresta a varare il disegno di legge sulle semplificazioni. Si tratta solo di una prima parte di semplificazioni burocratiche per cittadini e imprese, visto che il Ministro della pubblica amministrazione, Giampiero D’Alia ha assicurato che di d.d.l. così ce ne saranno “una lunga serie”.
Una delle novità è che la bozza prevede quattro deleghe al governo: per il riassetto normativo e la semplificazione amministrativa, in materia di beni culturali, per istruzione e ricerca e per la codificazione in materia ambientale.
Un passo avanti verso l’unificazione delle banche dati pubbliche e l’impegno delle amministrazioni a dare la precedenza alle attività legate all’utilizzo dei fondi strutturali Ue. Ed ancora, certificati di gravidanza, parto e interruzione di gravidanza solo via web; semplificazione delle procedure per i lavori di durata inferiore a 50 giorni e nascita del ‘tutor d’impresa’.
In particolare per il riassetto normativo e la semplificazione amministrativa il Governo è delegato ad adottare, entro ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti l’abrogazione espressa di disposizioni legislative statali oggetto di abrogazione tacita o implicita ovvero che abbiano esaurito la loro funzione o siano prive di contenuto normativo o siano comunque obsolete. E questo “al fine di ridurre gli oneri amministrativi a carico di cittadini e imprese, incluse quelle agricole”  procedendo nella semplificazione “per settori omogenei, dei procedimenti amministrativi che prevedono adempimenti a carico di cittadini e imprese”.
Le misure previste dal d.d.l. semplificazioni dovranno essere rigorosamente a costo zero. In quasi ogni articolo del provvedimento è specificato che le norme non dovranno gravare sulla finanza pubblica e, a scanso di equivoci, l’ultimo articolo ribadisce che “dall’attuazione delle disposizioni del presente provvedimento non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Le amministrazioni – si legge nella bozza – provvedono agli adempimenti previsti nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente”.
I funzionari del Ministero per i beni e le attività culturali potranno accendere conti correnti presso istituti di credito per la raccolta presso il pubblico di contributi, anche di modico valore, destinati, con vincolo di scopo, a specifiche iniziative di tutela dei beni culturali o paesaggistici.
Le convenzioni stipulate dovranno prevedere il divieto di accettare versamenti che non rechino la causale di destinazione a uno o più iniziative di tutela previamente comunicate all’istituto bancario dal funzionario delegato. Le somme accreditate sui conti correnti di cui al presente comma possono essere destinate esclusivamente allo scopo indicato nella causale di versamento. Ove tale scopo per qualunque ragione non possa essere perseguito o, comunque, i contributi affluiti non vengano utilizzati entro la terza annualità successiva a quella in corso alla data del versamento, il funzionario delegato dispone il versamento delle somme alla Sezione di tesoreria provinciale dello Stato per la successiva riassegnazione allo stato di previsione della spesa del Ministero per i beni e le attività culturali.
Per migliorare i servizi amministrativi alle imprese e assicurare l’efficienza dell’attività amministrativa, presso gli sportelli unici per le attività produttive sarà individuato un ‘tutor d’impresa’ per i procedimenti che, secondo la normativa vigente, sono conclusi con provvedimento espresso.
Il tutor assisterà le imprese dall’avvio alla conclusione dei procedimenti, curando le informazioni concernenti la normativa applicabile e gli adempimenti richiesti per l’esercizio di attività produttive.
Semplificazione degli adempimenti relativi all’informazione, formazione e sorveglianza sanitaria applicabili alle prestazioni che implicano una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorative nell’anno solare di riferimento, al fine di tener conto, mediante idonee attestazioni, degli obblighi assolti dallo stesso o da altri datori di lavoro nei confronti del lavoratore durante l’anno solare in corso.
Il certificato di gravidanza, parto, interruzione di gravidanza dovrà essere inviato all’Istituto nazionale della previdenza sociale (Inps) esclusivamente per via telematica direttamente dal medico del Servizio sanitario nazionale o con esso convenzionato. 
Le certificazioni relative ai titoli di studio e agli esami sostenuti sono rilasciate dalle università, dagli istituti equiparati e dagli istituti di istruzione secondaria superiore, su richiesta dell’interessato, anche in lingua inglese
Saranno i consigli comunali via regolamento a dover decidere, in caso di richiesta di variazione di domicilio o residenza, le modalità con le quali, contestualmente alla dichiarazione, verranno acquisite le dichiarazioni di iscrizione, variazione o cessazione relative al tributo (Tarsu), con riferimento alle unità abitative coinvolte dalla variazione anagrafica.

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