Sono quasi 5.600 gli immobili statali acquisti dagli enti locali grazie al c.d. federalismo demaniale. Di questi, circa 2.200 sono già stati assegnati, mentre per il passaggio degli altri l’iter dovrebbe completarsi a breve. Semaforo rosso, invece, per 3.600 istanze.
Sono questi i dati salienti diffusi dall’Agenzia del demanio, che nei giorni scorsi ha fatto il punto sullo stato di attuazione dell’art. 56-bis del dl 69/2013 («decreto del fare»).
Tale disposizione ha cercato di rilanciare la devoluzione beni dallo Stato alle amministrazioni locali, dopo il sostanziale fallimento del progetto avviato dal dlgs 85/2010 (adottato in attuazione della l 42/2009 sul federalismo fiscale).
Nella versione 2.0 del federalismo demaniale, è stato introdotto un meccanismo semplificato basato sulla richiesta diretta da parte degli enti interessati al Demanio. Ora le procedure in capo all’Agenzia sono in via di conclusione e i trasferimenti degli immobili sono in corso. A fronte di 9.367 richieste effettuate su tutto il territorio nazionale, risultano rilasciati 5.598 pareri positivi alla cessione. In 2216 casi, l’immobile è già stato assegnato all’amministrazione richiedente mentre negli altri il Demanio è in attesa di ricevere le delibere propedeutiche all’emissione del provvedimento di trasferimento. I dati, quindi, sono in continuo aggiornamento. Per 3608 istanze di attribuzione, invece, è stata riscontrata l’insussistenza dei presupposti per l’applicazione dell’art. 56 bis. Infine, in relazione a 161 istanze, di cui alcune particolarmente complesse, i pareri sono ancora in via di definizione.
Sul sito dell’Agenzia, sono disponibili anche gli elenchi dettagliati dei beni richiesti, articolati per regione. Scorrendoli, si trova ovviamente di tutto: ex caserme, poligoni di tiro, terreni, depositi, edifici scolastici, stazioni dimesse, persino baraccopoli ecc. In alcuni casi, però, si tratta di immobili di grande pregio: il comune di Venezia, ad esempio, ha ottenuto la spiaggia degli Alberoni, una delle perle naturalistiche del Lido, oltre ad altri immobili contigui, come l’ex Forte Morosini. Alla città della laguna, inoltre, è stata assegnata l’ex batteria Daniele Manin, un’area finora di proprietà demaniale che l’amministrazione occupa da decenni (e dove ha realizzato un palazzetto dello sport), con tanto di contenzioso sull’indennità di occupazione.
Ricordiamo che l’attribuzione avviene a titolo gratuito, ma trascorsi tre anni dal trasferimento, il Demanio effettuerà un monitoraggio all’esito del quale i beni che dovessero risultare inutilizzati verranno riacquisti dallo Stato. In caso di beni già utilizzati a titolo oneroso, le minori entrate erariali saranno compensate con un’equivalente riduzione delle risorse statali spettanti all’ente assegnatario ovvero mediante un obbligo di versamento diretto all’entrata del bilancio statale.
Il 75% delle risorse nette derivanti dall’eventuale dismissione degli immobili trasferiti dovranno essere destinate prioritariamente alla riduzione del debito dell’ente e solo in assenza di debito al finanziamento di spese di investimento; la restante parte andrà a ridurre il debito statale.
Più complesso l’iter per trasferire i beni di demanio storico-artistico: ad oggi, l’Agenzia ha ricevuto 636 richieste di trasferimento, che sono in fase istruttoria.
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