Addio al lavoro con il contributo di Tursi ma ora il Comune alleggerisce le pensioni

Addio al contributo per l’esodo agevolato, tagli fino a cinquecento euro al mese. Ed esplode la rivolta

Repubblica, Genova
15 Luglio 2010
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Da un giorno all’altro si sono visti tagliare 100, 200, in qualche caso anche 500 euro sulla pensione: è successo a 550 ex dipendenti del Comune di Genova ai quali sono stati revocati i trattamenti integrativi di pensione che erano stati concessi dal Comune stesso come contributo per l’esodo agevolato. La decisione, comunicata a fine maggio, è entrata in vigore con gli assegni di giugno, riguarda tagli che, per la maggior parte si aggirano intorno ai 100 – 200 euro e colpiscono pensioni di fascia bassa. Lo hanno denunciato ieri mattina in una conferenza stampa le organizzazioni sindacali dei pensionati e nel pomeriggio si è fatta viva la sindaco, Marta Vincenzi, comunicando la sua disponibilità a incontrare le rappresentanze dei lavoratori. Le integrazioni erano state corrisposte a lavoratori assunti entro il primo marzo 1966 in seguito ad una norma del 1978, approvata dal Consiglio Comunale e passata al vaglio degli organismi di controllo sugli atti degli enti locali che espressero parere positivo di legittimità. La norma mirava a favorire l’esodo agevolato del personale, ma a distanza di anni il mese scorso la giunta ha cambiato idea e ha comunicato agli ex dipendenti che le integrazioni sarebbero state sospese. «La cosa grave – denuncia Roberto Gambetti, segretario Regionale Uil Pensionati – è che tutta l’operazione si sia svolta senza coinvolgere il sindacato, messo al corrente solo due settimane dopo l’adozione del provvedimento. « La vicenda «assume una particolare gravità – sottolinea Giorgio Moroni della segreteria Cisl Pensionati – in quanto arriva nel periodo in cui Genova si candida a città rappresentante dei diritti e, in questo caso, si muove in una direzione opposta». Questa mattina, presso il circolo dell’Autorità Portuale di via Albertazzi, si terrà una nuova assemblea organizzata dalle segreterie sindacali per decidere le prossime iniziative a tutela degli oltre 550 pensionati coinvolti nella vicenda. «Se non ci saranno risposte positive per trovare una soluzione al problema – conclude Mina Grassi Segretario regionale Sindacato pensionati Cgil – saremo costretti a passare alle vie legali. E’ stato già costituito un collegio di avvocati dai sindacati confederali e, dopo l’assemblea potrebbe partire un eventuale contenzioso».

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